Sanità, Sbrocca duro sul Governo: da Lega e 5 Stelle solo una fiction

Il cacciatore sab 29 settembre 2018
Politica di La Redazione
4min
Il sindaco di Termoli Angelo Sbrocca ©Termolionline.it
Il sindaco di Termoli Angelo Sbrocca ©Termolionline.it

TERMOLI. A prendere posizione sulla questione sanità è il sindaco di Termoli Angelo Sbrocca.

«Sanità, quanto ancora dobbiamo aspettare per il Commissario?», si chiede il primo cittadino.

«E’ proprio il caso di dire che questo Decreto Genova è malfatto e non accontenta proprio nessuno.

Non soddisfa i genovesi che scontenti minacciano contestazioni contro Roma che non li capisce (nuovi leghisti contro la Lega ormai romana sic!), non soddisfa i molisani che hanno ricevuto il contentino economico azzittente per il recente terremoto (non sufficiente neppure per abbattere e rifare il serbatoio dell’acqua a Montecilfone) e non un euro in più (come a dire non contate nulla accontentatevi), non soddisfa i pentastellati molisani perché è stato stralciato con un colpo di spugna l’art. 45 che prevedeva l’impossibilità di nominare Toma quale commissario alla sanità.

Veramente un bel pasticcio.

Lascio ai genovesi il commento, o meglio gli improperi, che in queste ore stanno avanzando nei confronti del governo per aver partorito un topolino per la loro città oltre gli strascichi giudiziari che inevitabilmente tale decreto porterà, ma non posso non fare una breve considerazione su ciò che riguarda il nostro Molise ed in particolare la mancata nomina del commissario sulla Sanità e pormi tantissimi interrogativi a cui posso dare solo una risposta: interessi di bottega.

Sono diversi mesi che siamo senza commissario. In altri termini senza chi deve firmare gli atti relativi alla nostra Sanità (ricordiamo che il Molise è in piano di rientro) e che deve programmare i fondi assegnati alla Sanità che sono la quasi totalità del nostro bilancio regionale. Il vuoto assoluto. Abbiamo lasciato solo il nostro Direttore Generale dell’Asrem che per quanto bravissimo non può certo sostituire funzioni e competenze che non gli appartengono.

Appare di tutta evidenza l’importanza di una tale figura per i nostri ospedali per la medicina territoriale e per la medicina di base che oggi si sentono orfani della guida.

I nostri parlamentari pentastellati avevano fatto di tutto per impedire la nomina di Toma quale Commissario ed avevano fatto di tutto affinché tale veto venisse in qualche modo sancito legislativamente al fine di evitare possibili ricorsi. Rientra nella legittimità politica.

Ma il risultato ad oggi qual è? non avevamo il Commissario e non lo abbiamo ancora.

Le voci governative dicono che tale articolo ricomparirà nella legge di bilancio (pare sia da escludere un decreto ad hoc) e questo cosa significa? che fino ad allora non avremo il Commissario ovvero non potremo governare la nostra Sanità?

Il ministro della Sanità compia questo atto dovuto e faccia la nomina anche senza l’art. 45: è nei suoi precisi poteri e doveri. Le altre Regioni - in piano di rientro - hanno tutti il proprio Commissario e, dunque, possono amministrare questo strategico comparto senza incertezze e senza vuoti amministrativi. Perché al Molise ciò non è consentito dal Governo giallo-verde? Perché il Governo è lampantemente omissivo?

Altra considerazione che viene spontanea è quella di chiedersi il perché di questa incompatibilità fra il Presidente della Regione e la figura di Commissario della Sanità? Ma non erano proprio i pentastellati ed i leghisti che hanno sempre sostenuto il basta con i tecnici ed il governo dell’Italia torni alla politica?

Forse il Molise non fa parte dell’Italia? O forse questa regola non vale quando i Presidenti di Regione fanno parte di altro schieramento politico?

Il ministro della Salute di recente in un suo intervento in Campania aveva detto che “ il Commissario deve risolvere tutti i problemi che tutti gli altri non hanno saputo risolvere. E come lo può fare uno che deve fare anche il Presidente della Regione? ”.

Probabilmente il Ministro dimentica che fra le materie assegnate alla Regione e, dunque, al suo Presidente o al suo assessore vi è proprio la Sanità anzi soprattutto la Sanità che in tutte le Regioni occupa una fetta di bilancio e quindi di spesa notevole, direi pressoché totalitaria. Con questa norma si direbbe la Regione viene commissariata da un tecnico che sostituisce chi è stato legittimamente eletto dai molisani proprio per governare la Regione e quindi la Sanità. Questa è la ragione perché in tutte le bad region (ovvero le regioni con piano di rientro) erano stati nominati quali Commissari i Presidenti di Regione ovvero la parte apicale politica ed amministrativa dell’Ente territoriale. Ma vi è un'altra semplice ragione per propendere per la nomina di un Presidente quale commissario e cioè che quest’ultimo, molto meglio di un tecnico proveniente non si sa da dove, conosce strutture, uomini e territorio e ciò soprattutto in una piccola Regione come la nostra.

E a riprova di questo sottolineo che è di oggi la notizia che la Sanità molisana grazie al lavoro svolto dall'ex presidente regionale e commissario alla Sanità, Paolo Di Laura Frattura, per la prima volta dopo anni raggiunge il massimo risultato dei livelli essenziali di assistenza. Il lavoro svolto dal presidente e commissario Frattura, dopo aver sanato il debito sanitario lasciato dai governi precedenti di oltre 600 milioni di euro, ha dato i suoi frutti.

Un'ultima considerazione di natura politica deve essere fatta in relazione al fatto che un provvedimento che sancisca l’ incompatibilità - qualora passasse - è addebitabile non solo ai 5 stelle ma anche alla lega. Negli ultimi tempi una parte del centrodestra per tutte le azioni di governo non condivise imputa la responsabilità ai soli pentastellati come se la Lega governasse un'altra nazione ed operando una evidente fiction politica che a mio parere deve essere stanata.

Pertanto caro Ministro della Salute il Molise non può aspettare più ed allora proceda alla nomina del Commissario senza attendere un provvedimento legislativo che le faccia da paracadute per la scelta che vorrà operare».

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