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Forza Italia, Berlusconi: "Resto alla guida del partito, congresso in autunno"

Il leader azzurro incontra i suoi, seda le divisioni e annuncia "un percorso condiviso di rinnovamento" verso un centrodestra unito

Forza Italia, Berlusconi:
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Silvio Berlusconi resta a capo di Forza Italia.

Lo ha annunciato al Comitato di presidenza del suo partito, precisando che si impegnerà in Europa. "Continuerò a guidare il movimento che ho fondato con l'energia e la passione di sempre - ha dichiarato -. Per farci trovare pronti in vista delle prossime sfide, abbiamo avviato un percorso condiviso di rinnovamento, che si compirà con il Congresso nazionale in autunno".

Berlusconi seda così le divisioni interne, con la speranza che il governo giallo-verde si sgretoli e possa tornare il sogno di un centrodestra unito. Il percorso che porterà al Congresso sarà gestito da un comitato ristretto, che si occuperà dell'organizzazione della grande assise in cui la classe dirigente berlusconiana verrà "legittimata anche dal basso, mediante forme di democrazia interna aperte al più franco confronto e alla più libera discussione", assicura una nota diffusa alla fine della riunione.

Le certezze politiche di Berlusconi, dopo le consultazioni che lo faranno trasferire a Bruxelles, si sono rafforzate ancor più. Nel governo "i rapporti di forza sono cambiati, punendo l'insipienza e il dilettantismo dei grillini". Ci sarebbero quindi le condizioni per realizzare "da subito" le politiche del centrodestra. Il comunicato di Palazzo Grazioli le elenca, una per una: flat-tax, Tav, riforma della giustizia, rimpatrio di 600mila migranti. Il messaggio a Salvini, mai citato, è in forma di sfida: bisogna "essere coerenti". Anche per questo, per mostrare un centrodestra unito, alla residenza romana dell'ex premier arriva il neo governatore del Piemonte, Alberto Cirio. Non si fa vedere, invece, un altro presidente di Regione, Giovanni Toti, dopo le tensioni degli ultimi giorni.

Prima della riunione vera e propria Berlusconi pranza con Antonio Tajani e Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e voce delle istanze provenienti dal Sud. Ci sono anche le due responsabili dei gruppi parlamentari, Mariastella Gelmini (che ha lasciato il ruolo di coordinatrice lombarda) e Anna Maria Bernini. Il messaggio è chiaro: il gruppo dirigente è unito, lavorerà in maniera collegiale, ma il leader rimane sempre lo stesso. Giorgio Mulè, entrando a Palazzo Grazioli, lo dice con una battuta: Berlusconi "non si fa schiacciare, è lui lo schiacciasassi".