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Sardegna, il M5s fa autocritica: "Troppi errori"| E si prepara alla mutazione

Buffagni: "La gente ci ha mandato al governo per governare non per rincorrere gli altri e annunciare"; Bugani: "Eʼ il momento delle liste civiche". E intanto si ragiona sulla fine del vincolo del doppio mandato

Sardegna, il M5s fa autocritica:
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La sconfitta del M5s in Sardegna era annunciata, ma passare dal 42,5% delle politiche a percentuali che nemmeno raggiungono le due cifre (9,74% quando mancano dieci sezioni alla fine dello scrutinio) è uno shock.

Impossibile nascondersi dietro la erronea equiparazione tra il voto del 2018 e quello delle regionali di un anno dopo, impossibile negare che ci sia un problema di organizzazione nel Movimento. La batosta c'è stata, e adesso inizia la fase di autocritica. "Stiamo facendo troppi errori", ammette il sottosegretario agli Affari regionali Stefano Buffagni. E l'appiattimento sui temi della Lega è uno di questi.

 "La gente - spiega in un'intervista a Radio Capital - ci ha mandato al governo per governare non per rincorrere gli altri e annunciare. E credo sia utile portare a casa risultati concreti perché la gente ha speranza in noi, ha messo grandi aspettative. Al governo non si può continuare ad avere un approccio barricadero come quello di prima con urla, toni alti...". E ancora: "Dobbiamo dare di nuovo un motivo alle persone per capire perché c'è differenza tra noi e la Lega o tra noi e gli altri. Spesso, probabilmente, essendo al governo insieme subiamo questo abbinamento e questo avvantaggia loro". Insomma, serve un cambio di marcia prima sia troppo tardi.

Per Massimo Bugani, fedelissimo di Luigi Di Maio e tra i responsabili della piattaforma Rousseau, è il "momento delle liste civiche". "Se vogliamo andare avanti - scrive su Facebook - io credo sia giunta l'ora di smettere di presentarci alle elezioni comunali e regionali con le mani legate dietro la schiena e gli occhi bendati, andando contro a corazzate armate fino ai denti e piene di soldi, con la nostra fiondina e il nostro sassolino". "Con questa formula si possono vincere solo comuni e regioni in bancarotta o sciolti per mafia o reati vari. Guardiamo in faccia alla realtà!".

Una rivoluzione nell'assetto del Movimento è comunque imminente: già dal post Abruzzo si ragiona sul restyling, e tra i cardini ci sarebbero il via libera alle liste civiche, la nascita di una segreteria politica e l'abolizione della regola dei due mandati. Un tentativo per recuperare terreno sul fronte delle elezioni locali, che costituiscono da sempre (tranne le grandi città) il tallone d'Achille del Movimento: passaggi che, proprio in queste ore, dovrebbero apparire sulla piattaforma Rousseau per essere votati.