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Dall'archivio:

Fratelli d’Italia contro la fatturazione elettronica

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Oggi a Roma il movimento di cui faccio parte Fratelli d’Italia sta protestando contro l’introduzione dal 01/01/2019 dell’obbligo di fatturazione elettronica, idealmente mi unisco alla manifestazione.


Premetto che pur non essendo contrario alla modernizzazione e alla digitalizzazione della vita del comparto produttivo del Paese, non è introducendo questo obbligo che si evita l’evasione e si agevola chi produce. Anzi…ci sono problematiche, alcune delle quali sono molto rilevanti:
1) La fatturazione elettronica, nel suo insieme, non coinvolge i privati, che sono esclusivamente recettori ma non tengono traccia di niente; già questo lascia fuori la fascia sulla quale, oggettivamente, si verifica la maggior parte dell’evasione.
2) Un obbligo di fatturazione elettronica, uniforme, fra soggetti con partita IVA non esiste ancora in altri paesi d’Europa; unica eccezione, il Portogallo. I paesi europei non hanno nessun obbligo di fatturazione elettronica, tranne limitatamente alle operazioni nei confronti della Pubblica Amministrazione e agli appalti pubblici.
3) La fatturazione elettronica diventa un peso, e non di poco conto, per le piccole aziende, che si ritrovano ad avere difficoltà d’emissione, ricezione e sono costrette ad appoggiarsi a un software, a un consulente o al proprio studio commercialista, e pagano di più. Potrebbero, quindi, essere incentivati a non emettere fattura o a non registrare una transazione, in particolar modo se si tratta di un’operazione di valore limitato che porta loro, se caricato di altri oneri, più spesa e mal di testa che guadagno.
4) La fatturazione elettronica, presenta secondo il Garante della Privacy molti punti di criticità, e non su elementi di dettaglio ma su punti fondamentali.

La proposta sensata sarebbe quella di prorogare al 2022 l’avvio dell’obbligo di fattura elettronica per le piccole imprese e mantenere l’entrata in vigore prevista per il 1° gennaio 2019 solo per le prestazioni di importo superiore a 10.000 euro.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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