― pubblicità ―

Dall'archivio:

Magenta: Rodolfo Casadei, ‘inviato’ di una sera in provincia( ma non provinciale)

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

 

MAGENTA – “Ascoltare, prendere appunti manoscritti, non parlare di sè ma degli altri”. E’ tutto qui,  semplice ma solo in apparenza, il mestiere che Rodolfo Casadei, inviato classe 1958, svolge da oltre 30 anni.

Un mestiere condiviso ieri sera in Casa Giacobbe, con l’Università del Magentino, assieme a Giuseppe Rescaldina e Irene Bertoglio.

“Sono un inviato e non un reporter di guerra, che nei suoi viaggi ha sempre cercato  di alloggiare presso monasteri, parrocchie o cristiani; un  metodo che ho imparato da padre Gheddo del Pime, con cui ho lavorato per anni. Sapete bene, soprattutto voi, che la scrittura fa bene ai circuiti neuronali. Così come l’incontro favorisce il rapporto con l’altro: uno dei miei ricordi più belli, infatti, è un pranzo di Natale condiviso con dei cristiani in un campo profughi. Oggi invece siamo tutti calati in una dimensione molto differente: la comunicazione digitale annulla l’incontro”.

E via con altri ricordi di un mestiere, quello dell’inviato, che sta scomparendo assieme a quello del giornalista. Lasciandoci un mare magnum di informazioni che spesso non siamo neppure in grado di codificare.

   Rodolfo Casadei è nato a Forlì nel 1958 e si è laureato in filosofia presso l’Università degli Studi di Bologna. Risiede a Milano dal 1988 ed è giornalista professionista dal 1991. E’ stato redattore specializzato per le tematiche del sottosviluppo e per l’Africa presso il mensile “Mondo e Missione” (PIME Milano) fra il 1985 e il 1998. E’ stato per anni una firma del periodico Tempi.

Tra i suoi molteplici reportage: la fuga dei cristiani dalla Piana di Ninive (2014),  la distruzione di chiese e strutture ecclesiali in Egitto (2013), la guerra civile in Siria (2013 e 2014), le violenze contro i cristiani nella Nigeria settentrionale (2012),  il Sudafrica dell’apartheid (1987),  la Turchia alla vigilia del viaggio di Benedetto XVI (2006), i massacri del Darfur (2005), il genocidio del Ruanda (1994).

Corsi e serate speciali dell’Università del Magentino proseguiranno ovviamente nei prossimi mesi: per info https://www.univmagenta.it/

Nel frattempo, grazie a persone appassionate come Giuseppe Rescaldina e Irene Bertoglio, godiamoci la vitalità culturale di una città di provincia che sa NON essere provinciale. Non è affatto poco. Anzi.

F.P.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi