Lo dice uno scoop del Times, fra i ricattatori che scambiavano aiuti con il sesso anche personale di Save the Children, Medici Senza Frontiere e Croce Rossa
L'Onu sapeva di uno scandalo di presunto «sfruttamento sessuale di profughi bambini» in Africa occidentale attribuito a personale di una quarantina di ong nel 2001. Lo rivela oggi il Times in una nuova puntata dell'inchiesta sugli abusi di operatori umanitari nel mondo.
Teatro dello scandalo in questione - all'insegna del ricatto 'sesso in cambio di cibo', stando al giornale britannico - risulta essere stato un campo profughi realizzato nel 2001 su progetto dell'Unhcr (l'Alto commissariato Onu per i rifugiati) e di Save the Children.
E i sospetti si sarebbero appuntati su operatori di circa 40 organizzazioni che vi lavoravano: perlopiù gruppi locali, ma con una dozzina di grandi sigle globali, incluse agenzie dell'Onu, Save the Children, Medicines sans Frontieres, Care International, Croce Rossa Internazionale.
L'elemento di novità, e scandalo, risiede per il Times nel fatto che la vicenda fu riportata ai vertici dell'Unhcr in un rapporto datato 2002 che conteneva accuse «incomplete» e «da verificare» su 67 persone. Ma senza mai essere resa pubblica.