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STATI UNITI / EUROPAEssilor-Luxottica verso le nozze

01.03.18 - 20:22
Via libera da Ue e Usa alla fusione
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Essilor-Luxottica verso le nozze
Via libera da Ue e Usa alla fusione

NEW YORK - Via libera quasi definitivo alle nozze tra Luxottica e i francesi di Essilor. Le autorità antitrust di Unione europea e Stati Uniti hanno approvato il progetto di fusione senza condizioni: ora manca solo la Cina, ma le Borse hanno già festeggiato, anche sulla previsione che entro giugno nascerà un gigante presente in 150 Paesi, con 140mila dipendenti e un giro d'affari da 17 miliardi l'anno.

Gli acquisti sui mercati azionari sono scattati subito dopo il via libera di Bruxelles, con Luxottica che in Piazza Affari ha chiuso in rialzo di oltre il 5% ai massimi degli ultimi sette mesi e a Parigi molto bene (+4,8% finale) si è mosso anche il gigante francese delle lenti.

La Commissione europea ha infatti approvato il progetto di concentrazione, concludendo "non sono emersi problemi legati all'eliminazione della concorrenza emergente, poiché è improbabile che le limitate attività di Luxottica nelle lenti e le limitate attività di Essilor nelle montature assumano nel prossimo futuro un ruolo significativo".

Poche ore dopo è stata comunicata anche l'autorizzazione dalla Federal trade commission senza condizioni: gli Stati Uniti erano una delle giurisdizioni nella quale le approvazioni antitrust rappresentano condizioni sospensive per il closing, con il Brasile che ha già dato il sì della Sovrintendenza generale che ora deve venir 'timbrato' dal Tribunale. A oggi l'operazione è stata approvata in altri 13 giurisdizioni: Australia, Canada, Cile, Colombia, Corea del Sud, India, Giappone, Marocco, Messico, Nuova Zelanda, Russia, Sud Africa e Taiwan.

Sempre nella giornata Essilor ha diffuso i conti 2017, con un calo del 3% degli utili netti anche per gli oneri straordinari legati proprio al progetto di fusione con Luxottica, che hanno pesato per oltre 100 milioni. Il gruppo transalpino ha comunque beneficiato di una minore imposizione fiscale in Francia e negli Usa, ma non ha controbilanciato a sufficienza i costi della fusione. Su base 'adjusted' l'utile è invece salito del 2,5% e il dividendo è stato leggermente aumentato.

Un contesto al quale il fondatore di Luxottica, Leonardo Del Vecchio, guarda con favore: la 'sua' Delfin sarà il primo azionista del nuovo gruppo con una quota che potrà arrivare fino al 38%, per tre anni la governance lo vedrà quale presidente esecutivo e secondo gli analisti il monte dividendi che lui e i suoi famigliari potranno incassare sarà molto vicino agli 800 milioni l'anno.

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