A cura della Redazione

Rione Murattiano e Parco Penniniello: due polveriere pronte ad esplodere in faida. Botta e risposta a suon di piombo. Secondo episodio in pochi giorni a Torre Annunziata. Giovedì notte, alcuni proiettili erano stati esplosi nei pressi di un'abitazione di via Oplonti. Una “stesa”, una raffica di colpi contro il portone di un'abitazione in cui vive la famiglia di un 30enne ritenuto tra i capi del “terzo sistema” e figlio di un esattore dei Gallo-Cavalieri e ultima vittima della sanguinosa faida di camorra con i Gionta, ammazzato in un agguato a maggio 2014.

E la scorsa notte, al Parco Penniniello, potrebbe esserci stata la “risposta”. Una raffica di proiettili, un'altra stesa, stavolta colpi in aria esplosi in rapida sequenza da un uomo in sella ad uno scooter, che poi si è dato rapidamente alla fuga sfruttando il buio della notte.

Su entrambi i casi indagano i poliziotti del Commissariato di Torre Annunziata, agli ordini del primo dirigente Vincenzo Gioia e della vicequestore Elvira Arlì.

Controlli e perquisizioni sono stati eseguiti praticamente tutte le notti in entrambi i quartieri "polveriera". Il pericolo che dalle scaramucce si passi ad una vera e propria faida di camorra è serio, perché i rampolli delle famiglie legate alla malavita organizzata restano senza una “guida” unica, ed hanno formato vere e proprie bande criminali, ancora più pericolose dei classici clan.

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