Italia

Decreto Salvini: mons. Ricchiuti (Pax Christi), «non ci riconosciamo in chi propone leggi disumane»

«Si ha l’impressione di trovarsi davanti a un atteggiamento, da parte del ministro dell’Interno, del Viminale e del Governo tutto, ossessivo, violento e razzista. Ormai, i profughi e i migranti sono considerati nient’altro che delinquenti, criminali, stupratori, prostitute e spacciatori. Ladri di case e di lavoro degli italiani! Questi sono i messaggi che, purtroppo, stanno passando nei mass-media, nelle piazze e nelle strade e …perfino nelle chiese e tra i ‘buoni’ cristiani, narcotizzando menti, cuori e coscienze». Lo scrive il presidente di Pax Christi, mons. Giovanni Ricchiuti, nel messaggio inviato ai partecipanti al convegno nazionale «Capo-Volti, riconoscersi popolo migrante», in programma oggi al Centro Antonianum di Padova, in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime delle migrazioni.

Il riferimento è al decreto Salvini, approvato recentemente dal Consiglio dei ministri. «Credo che anche questo decreto – sostiene il presidente nazionale di Pax Christi – sia da inserire in quella ‘guerra a pezzi’ di cui spesso parla Papa Francesco. Le conseguenze di questo decreto – se dovesse entrare in vigore, ma spero vivamente che possa essere fermato -, sarebbero devastanti sulla pelle delle persone ‘migranti e rifugiati, uomini e donne in cerca di pace’». Secondo il vescovo, «si va verso un ammasso di persone in grandi ghetti con conseguenze facilmente immaginabili, invece di favorire un’accoglienza diffusa in tantissime piccole realtà come sta già succedendo anche in molte comunità». «Non ci riconosciamo – conclude mons. Ricchiuti – in chi propone leggi disumane e non ci riconosciamo in quel 60% che applaude. Noi non ci stiamo e non ci vogliamo essere».