Vita Chiesa

Rosario Livatino: il 3 ottobre si conclude la fase diocesana del processo di canonizzazione

Ricordandone la figura di integerrimo amministratore della giustizia compito che svolgeva come vocazione. «Un uomo – ha ricordato il card. Montenegro, tracciandone la figura – che ha vissuto la vita in modo buono e la sua morte è sintomo di una vita buona vissuta alla luce del Vangelo e ‘sub tutela Dei’. Lui accanto ai codici del suo lavoro di magistrato teneva sulla scrivania anche il Vangelo, facendo comprendere che tra il suo lavoro e la sua fede non vi era alcuna separazione».

«Dal processo diocesano non verrà fuori un giudizio sulla persona – ha detto il giudice delegato don Lillo Maria Argento, che ha condotto tutto il processo per conto dell’arcivescovo Montenegro – ma verranno inviati a Roma, alla Congregazione delle cause dei santi perché possano esprimere il proprio giudizio sulle virtù del giudice Livatino. Il suo interesse primario è stato quello di seguire la giustizia ed amministrarla alla luce del Vangelo». «Il processo – ha concluso don Argento – è stata una fatica, ma una dolce fatica».