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06/05/2018 12:04:00

Zero presenti in sala per Attilio Bolzoni a Favara. Il caso

Sta diventando un caso quanto raccontato dal giornalista Attilio Bolzoni ieri su Repubblica. Doveva presentare il suo libro (la raccolta "La mafia dopo le stragi" pubblicata da Melampo) a Favara al Farm Cultural Park, e sul posto... non c'era nessuno.

Zero presenti. Che ci sia poca gente alla presentazione dei libri non è una novità. Lo stesso Bolzoni ricorda che si può passare da 300 persone a 10, per una serie di fattori.

Ma zero è una cosa clamorosa. Da qui il pezzo (godibilissimo) su Repubblica e le polemiche (inutili...). “Parlare di mafia non piace a tutti. Ma quando non ce n’ è nemmeno uno – proprio uno di numero – alla presentazione di un blog e di un libro dove si dialoga su vecchie e nuove realtà criminali, allora qualche problema forse c’ è. Nessuno, non c’ era nessuno”.

Per Bolzoni l’assenza totale di pubblico racconta la natura di Favara, “paesone di più di trentamila abitanti aggrappato su una collina che guarda Agrigento. In un passato recente, teatro di una ferocissima guerra fra cosche e da sempre famoso per la straordinaria rappresentanza dei suoi imprenditori edili (ne ha in proporzione alla sua popolazione più di ogni altra località italiana ed europea, «qui c’ è un appaltatore a ogni porta» si dice in Sicilia), oggi il paese prova a rifarsi una verginità politica e d’ immagine – come in troppi frettolosamente hanno ricercato fra Palermo e Catania – seppellendo i suoi scheletri”.

L’articolo di Bolzoni sta facendo discutere. Anche per la sua conclusione. “Perché a Favara qualcuno che racconta in questi mesi – ma in segreto – c’ è per davvero e fa tremare il paesone. Si chiama Giuseppe Quaranta e si è pentito qualche mese fa”, scrive Bolzoni. “La sua “cantata” è omissata nella parte che riguarda gli amministratori e i personaggi politici, sembra che questo Quaranta di cose ne sappia molte. E pure sulla Favara “nuova”, quella che vorrebbe uscire dalle sabbie mobili. Sta parlando proprio della ” mafia dopo le stragi”, il tema sul quale volevamo discutere. Mafia che non spara più ma che rimane mafia, meno plateale e sempre potente, sempre in grado di condizionare il territorio. C’ era una pioggerellina fastidiosa ieri l’ altro, a Favara. Qualcuno ha dato la colpa al “malu tempu”.”



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