32^ Settimana sociale dei cattolici trevigiani: Pacem in terris, un'enciclica a teatro
E’ una doppia singolare sfida, quella che si materializzerà lunedì 15 ottobre alle 20.30, all’auditorium san Pio X, nella terza serata della Settimana sociale dei cattolici trevigiani. La prima sfida è quella di chi promuove la Settimana sociale, che per la prima volta, preferisce proporre uno spettacolo teatrale al posto della “solita” conferenza. La seconda sfida, a dire il vero già abbondantemente vinta, è quella dell’attrice teatrale Lucilla Giagnoni, che porterà in scena la “Pacem in Terris”, l’enciclica scritta da papa Giovanni XXIII nel 1963, pochi mesi prima della sua morte. Un testo – forse non molti lo sanno - che porta le visibili tracce di un grande trevigiano, il cardinale Pietro Pavan.
“Pacem in Terris” è, appunto, il titolo del monologo teatrale che Giagnoni proporrà lunedì sera. Ed è senza dubbio singolare, probabilmente senza precedenti, che un testo magisteriale sia alla base di uno spettacolo. Lucilla Giagnoni è nata a Firenze nel 1964, ma è novarese d’adozione. Attrice, sceneggiatrice e autrice televisiva, ha iniziato il suo percorso professionale appena maggiorenne nella Bottega di Gassman a Firenze; a metà degli anni Ottanta approda a Torino, con la compagnia del teatro Settimo, diretta da Gabriele Vacis. Negli ultimi anni ha sviluppato grandi doti di narratrice, occupandosi spesso anche della stesura dei testi che mette in scena, com’è il caso di Vergine Madre”, spettacolo storico ispirato alla Divina Commedia.
L’apertura con il presidente di Sant’Egidio
Il monologo teatrale è inserito nel programma della trentaduesima Settimana sociale dei cattolici trevigiani, promossa dalla Vita del popolo, dall’Azione cattolica della diocesi di Treviso, dall’Istituto Toniolo, dall’Ufficio di Pastorale sociale, giustizia, pace e salvaguardia del creato, con la collaborazione dell’associazione “Partecipare il presente”. A questi soggetti si aggiunge quest’anno il Comitato nazionale per il centenario di Giuseppe Toniolo. “Partecipare – L’impegno dei cattolici a cento anni dalla morte del beato Giuseppe Toniolo” è il titolo di questa edizione, che si è aperta mercoledì 10 ottobre con l’introduzione del vescovo, mons. Gianfranco Agostino Gardin, e la relazione del presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo.
Mons. Gardin ha illustrato il senso e l’importanza della Settimana sociale, facendo sue le parole di Evangelii Gaudium di papa Francesco che sottolineano particolarmente la dimensione sociale dell’evangelizzazione e la necessità di una religione che superi la semplice sfera dell’interiorità e si esterni nella vita, nella comunità, nell’intera società. Da qui, per mons. Gardin, l’attualità del tema che l’edizione di quest’anno la settimana si è data. Impagliazzo ha esordito rilevando una profonda analogia del nostro oggi con i tempi in cui operò il beato economista Toniolo. Allora ad andare in crisi fu la cosiddetta Belle Epoque.
Oggi, insoddisfatti come siamo di come si sono affermate le democrazie di molti paesi, in preda ad una crisi sociale e finanziaria sempre più minacciosa, a pericolosi conflitti locali, al dramma di migliaia di migranti che cercano altrove una loro dignità in terre lontane, testimoni di un pericoloso nazionalismo e sovranismo che boccia inesorabilmente il dialogo, siamo alla ricerca di un autentico cristianesimo. Ma a questa situazione si può, si deve, reagire, se si vuole davvero “partecipare la storia” (il tema della serata). Soprattutto ricreando reti e comunità, e lavorando per la pace.