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lunedì, 29 Aprile 2024

“Opera Tua”: Trieste si aggiudica il restauro per il sarcofago egizio del Museo Winckelmann

06.09.2018 – 13.01 – Coop Alleanza 3.0, la nota cooperativa, aveva portato ad agosto nel Friuli Venezia Giulia il tour “Sapori si Parte“, all’interno del quale era compreso il bando di concorso per il restauro di una singola opera artistica della Regione, “Opera Tua“. La scelta si era ristretta dopo alcune ricerche a due diverse possibilità: il Sarcofago del sacerdote di Khonsu Pa-Di-Amon del Civico Museo di Storia e Arte di Trieste o le sculture lignee che si trovano nel Palazzo Giacomelli, museo etnografico a Udine.

La notizie è ora ufficiale: il sarcofago di Trieste ha trionfato con un 55% sulle sculture religiose di Udine e verrà pertanto restaurato integralmente a spese della Coop. La decisione, frutto di una votazione popolare, si è senza dubbio avvantaggiata dell’attivismo a favore dei responsabili del Museo d’Antichità J. J. Winckelmann sempre in prima linea per promuovere la prestigiosa, benché sottovalutata collezione museale triestina.

Il Sarcofago del sacerdote di Khonsu Pa-Di-Amon viene fatto risalire alla produzione tebana della XXI dinasta (1070-945 a.C.), con la quale si apre il periodo intermedio della storia dell’Antico Egitto. Le scene dipinte sono quelle consuete dell’iconografia funeraria: separazione del cielo e della terra, adorazione della barca del sole, pesatura dell’anima nella sala delle verità, divinità funerarie protettrici dei defunti. L’opera fu ceduta nel 1874 dal Museo Zoologico “Ferdinando Massimiliano” di Trieste, che lo ebbe in dono da Francesco Mell e Ermenegildo Mazzoli nel 1873. Il sarcofago sarà dapprima sottoposto ad analisi volte a identificare: le sostanze originali (legno, stucco di fango, preparazione bianca, colori, ecc.), quelle relative a un precedente restauro, quelle di deposito (polvere, sostanze carboniose legate all’inquinamento atmosferico e altro).

Si dovrà quindi procedere a un consolidamento preventivo delle parti di decorazione originale compromessa dai movimenti naturali del legno; alla rimozione delle tracce del vecchio restauro e alla pulitura delle parti originali (conservando anche le sostanze apposte per motivi rituali) onde consentire un recupero cromatico delle decorazioni e una maggiore leggibilità delle stesse. Lo studio dei materiali e delle forme permetterà inoltre di proporre integrazioni volumetriche non arbitrarie e tali da restituire al reperto una leggibilità corretta.

Zeno Saracino
Zeno Saracinohttps://www.triesteallnews.it
Giornalista pubblicista. Blog personale: https://zenosaracino.blogspot.com/

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