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lunedì, 29 Aprile 2024

La Trieste post-cortei. Cosa resta dopo le manifestazioni di CasaPound e degli Antifascisti

4.11.2018-9.30- La Trieste che deve fare i conti dopo la giornata intensa di ieri, è una città che si appresta a ripulire ciò che rimane dei cortei che ieri hanno diviso la città in due, mettendo da parte i dissapori per poter accogliere con il suo volto migliore il Presidente della Repubblica e i festeggiamenti per il Centenario dalla fine della Grande Guerra, giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.

In fin dei conti i due schieramenti delle fazioni contrapposte di CasaPound e degli Antifascisti, hanno manifestato in maniera pacifica. Nonostante un iniziale episodio che ha visto protagonisti una decina di giovani che hanno protestato per impedire il passaggio dei manifestanti di CasaPound in Piazza San Giovanni, le Forze di Polizia sono riuscite a mantenere l’ordine. Entrambi i cortei, seppur con ideali contrastanti hanno sfilato, con bandiere e striscioni, senza causare danni agli esercizi commerciali lungo le vie interessate. Secondo le disposizioni della Prefettura, i due cortei sono stati tenuti separati e anche nei passaggi che potevano risultare critici, il personale delle forze dell’ordine ha preventivamente bloccato alcune vie mediante l’utilizzo di inferriate, onde evitare che i manifestanti delle due fazioni potessero scontrarsi. Più di 7mila persone secondo gli organizzatori, si sono riversate per le strade giungendo anche da fuori Trieste.

Circa duemila i militanti di CasaPound partiti da Largo Riborgo, arrivati con più di 30 pullman da tutta Italia, sulle note della Primavera di Vivaldi trasmessa dalle casse acustiche montate su alcuni automezzi, sventolando bandiere e striscioni tra i fumogeni tricolore. In testa al corteo i due leader Simone Di Stefano, segretario Nazionale di CasaPound e Gianluca Iannone, fondatore di CasaPound Italia che hanno dichiarato che il raduno aveva lo scopo di celebrare il centenario della vittoria italiana della Grande Guerra e ricordare i giovani caduti.

Da parte del controcorteo organizzato da Cgil e Anpi, quasi cinquemila persone, tra cui anche famiglie con bambini, partiti da Campo San Giacomo sfilando in una manifestazione di protesta per dichiarare Trieste città libera dai fascismi. Molte le associazioni che hanno aderito al corteo come la rete antifascista, antirazzista e antisessista, che hanno fatto sentire la loro voce anche esibendo striscioni satirici e frasi non sempre nel rispetto delle forze dell’ordine e dello spirito pacifico della manifestazione. Per fortuna in un gruppo così folto e pacifico, sono state poche le voci fuori dal coro. Alla fine rimangono le recriminazioni da parte dell’Assessore all’ambiente, Luisa Polli, di come è stato imbrattato il sagrato di Campo San Giacomo, che questa mattina si presentava invasa dai rifiuti e da bottiglie di vetro.

Una Trieste pedonalizzata con molti divieti, che ha penalizzato alcuni esercizi pubblici che si trovano anche, in questa domenica di festa, senza gli arredi esterni per poter accogliere i turisti giunti in città per i festeggiamenti, con un danno notevole per gli incassi.

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