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martedรฌ, 7 Maggio 2024

CasaPound Trieste e i giornalisti. Francesco Clun: “Rispettiamo il loro lavoro”.

05.02.2019 โ€“ 07.48 โ€“ย Assostampa Friuli Venezia Giulia e l’Ordine regionale dei giornalisti hanno espresso ieri una posizione di condanna nei confronti del rifiuto di Gianluca Iannone, leader di CasaPound, di rilasciare dichiarazioni ai giornalisti del ‘Piccolo’ e del ‘Primorski Dnevnik’ in occasione dell’inaugurazione della sede di Via San Zaccaria, a Trieste, sabato 2 febbraio. Anche altri giornalisti di testate locali, sempre sabato scorso, sono stati fermati all’ingresso e allontanati senza poter raccogliere interviste o materiale fotografico e video. Abbiamo incontrato Francesco Clun, responsabile provinciale di CasaPound, per chiedergli il perchรฉ del comportamento tenuto nei confronti della stampa.

Clun, anche voi non gradite i giornalisti? Il rapporto con l’informazione รจ diventato difficile, il clima in tutta Italia รจ pesante. E i giornalisti vengono attaccati da piรน parti.

Assolutamente no. CasaPound rispetta il lavoro dei giornalisti; sono professionisti impegnati in un lavoro spesso difficile. Non abbiamo nessun problema con i giornalisti dei quotidiani, siano locali o nazionali: la presenza che non gradiamo a Trieste รจ quella dei giornalisti del ‘Piccolo’.

Come mai?

Si sono verificati diversi episodi nei quali siamo stati messi in cattiva luce. Le dichiarazioni e le note che mandiamo alla redazione del ‘Piccolo’ vengono pubblicate raramente, quasi mai integralmente, e molto spesso sono la base per articoli nei quali il giornale attacca il nostro movimento. Rispettiamo la libertร  della redazione del ‘Piccolo’ di scegliere che cosa pubblicare e come farlo; allo stesso modo, vogliamo che sia rispettata la nostra libertร  di decidere chi ammettere o meno nei locali della nostra sede.

Le rivolgo anche questa volta una domanda diretta: nella vostra sede c’รจ qualcosa che non volete che sia visto?

Non c’รจ proprio niente che vogliamo nascondere, anche perchรฉ i nostri progetti sono noti e abbiamo giร  dichiarato che la nostra sede avrร  uno sportello aperto agli italiani. Chi lo desidera potrร  entrare liberamente. Abbiamo chiesto ai giornalisti di non entrare durante il giorno dell’inaugurazione, in modo da poter riservare quella giornata agli aderenti al nostro movimento. Tutto qui. รˆ per questo che non abbiamo concesso a chi non ci era gradito di filmare o fotografare l’interno della sede e i volti di chi era presente, anche nel rispetto delle normative vigenti. L’incidente che si รจ verificato in via Ginnastica ha poi agitato gli animi; da questo, ad arrivare a una definizione di ‘tafferugli’, alle ‘intimidazioni’, c’รจ di mezzo l’esagerazione, ed รจ il giornalismo che non ci piace.

Avete chiesto la tessera dell’Ordine ai giornalisti del ‘Piccolo’ e li avete fotografati?

Si, abbiamo chiesto di vedere la tessera dell’Ordine, crediamo sia una cosa giusta. E abbiamo allontanato chi si รจ rifiutato di esibirla. Non vedo perchรฉ un giornalista dovrebbe rifiutarsi di esibire la sua tessera se gliela chiediamo nel momento in cui desidera entrare nella nostra sede. Per quanto riguarda le foto non so dare informazioni precise ma so che precedentemente, durante il corteo, alcuni sconosciuti si sono messi a fotografare i nostri militanti spacciandosi per dei giornalisti, e non crediamo proprio che lo fossero. Anche in questo caso ci sono delle normative da rispettare, valide anche per il corteo pubblico. Li abbiamo segnalati alle Forze dell’Ordine. Qualcuno puรฒ aver fatto altrettanto.

Non รจ accaduto nient’altro? Nessuna intimidazione?

Se i giornalisti del ‘Piccolo’ e del ‘Primorski’ vogliono continuare a sostenere qualcosa, li invito a farlo in via ufficiale. In questo caso saremo pronti a rispondere per vie legali. Sabato abbiamo chiesto anche ad altri giornalisti, che non conoscevamo, di evitare le riprese e le interviste: nei prossimi giorni potranno venire e saranno i benvenuti. Quello di scontro e di diffidenza รจ un clima che non vogliamo alimentare. Se c’รจ stata intimidazione vera, รจ avvenuta piuttosto nei nostri confronti.

Si riferisce al bidone col topo davanti alla vostra sede, alla paura della bomba.

Quello che voglio dire รจ questo: non esibire una tessera professionale, non mantenere – anche e soprattutto nell’informazione – un profilo equilibrato contribuisce comunque a tenere vivo questo clima da guerra civile nei nostri confronti, che vorremmo finisse. Ci sono persone che non condividono le nostre idee e sono contrarie a noi nel modo piรน assoluto: bene, noi rispettiamo questa posizione. Vogliamo perรฒ che si rispetti il fatto che noi abbiamo un’idea, e che si arrivi a un confronto di tipo politico, come รจ stato detto anche da alcuni esponenti delle forze nostre avversarie, ad esempio Francesco Russo del PD. Poi, per quanto riguarda chi ha messo il famoso bidone: non credo si sia reso pienamente conto di quello che stava facendo, dell’allarme che avrebbe sollevato. Ci sono giร  stati casi di bombe vere, attentati davanti a sedi di CasaPound, sono accaduti episodi gravissimi. Questa persona ha messo il bidone, รจ stata ripresa dalle telecamere: non mi sembra una cosa intelligente da fare. Ora dovrร  rispondere di quello che ha fatto. Su questo non abbiamo altro da dire.

Tutto quello che รจ accaduto si sposta quindi sul piano politico: Trieste Antifascista ancora una volta contro CasaPound.

Direi di si. Ripeto, noi siamo pronti ad incontrare tutti i movimenti che hanno idee contrarie alle nostre, ma appunto sul piano politico. Non per strada, o su Facebook. Non inizieremo confronti che non siano politici e istituzionali; ma non siamo nemmeno quelli che porgono l’altra guancia e non fanno niente di fronte alle provocazioni. Le idee del fascismo per noi non sono la privazione della libertร , le leggi razziali: noi guardiamo alle cose positive che il fascismo ci ha lasciato, riteniamo che le leggi razziali siano state un tradimento del fascismo stesso. Rifiutiamo il negazionismo di qualsiasi specie, ma pensiamo che sia ora di smettere di guardare al fascismo pensando sempre alla forma politica che risale a settanta, cento anni fa: una cosa รจ la storia di ieri, un’altra รจ il presente di oggi. Il percorso di CasaPound parte dal fascismo di Mussolini, attraversa la Repubblica Sociale Italiana e il Movimento Sociale Italiano e arriva al giorno d’oggi. Voglio ripetere perรฒ che se qualcuno mi dicesse che pensa di riproporre il fascismo del 1920, gli direi che รจ pazzo. Gli ricorderei che Benito Mussolini avrebbe potuto essere destituito in qualsiasi momento da Vittorio Emanuele, e che perse il potere per una decisione democratica del Gran Consiglio. Il Movimento Sociale Italiano aveva fra le sue fila persone che erano reduci di guerra, veri membri della RSI: eppure, avevano trovato legittimazione politica.

CasaPound e Fratelli d’Italia?

Siamo distanti da Fratelli d’Italia su punti importanti.

Quali?

Ne cito due: Fratelli d’Italia, come partito, รจ vicino a una certa forma di liberismo, รจ vicino ai grandi capitali. Noi guardiamo invece alla Repubblica Sociale Italiana, vicina agli strati piรน deboli e al popolo. La seconda cosa sono le sanzioni contro la Russia: le riteniamo un grandissimo errore.

Nella sede di CasaPound si potrร  entrare, quindi?

La nostra sede sarร  sempre aperta a chi viene per confrontarsi con noi in modo serio e senza conflitto. รˆ aperta anche alla CGIL, a “Trieste Antifascista”, al PD, a tutti: come ho detto, perรฒ, accettiamo la discussione: non le provocazioni, non chi viene per infangarci o cerca lo scontro.

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