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lunedì, 29 Aprile 2024

Documenti falsi per migranti. Smantellata organizzazione dalla Polizia di Stato

12.04.2019 | 15.10 – Avviata questa mattina l’operazione della Polizia di Stato, per smantellare un’articolata attività criminale transnazionale, che favoriva l’ingresso di immigrati clandestini tramite l’utilizzo di documenti contraffatti.

L’organizzazione attiva sul territorio italiano da almeno 2 anni procurava visti, passaporti e patenti di guida falsi, agevolando così l’arrivo in Italia e in Europa di cittadini africani; la tariffa per ogni migrante richiesta, si aggirava attorno ai seimila euro e veniva saldata attraverso il circuito internazionale di money-transfer. La quota pattuita, non comprensiva delle spese di viaggio, veniva poi riciclata con investimenti immobiliari nel paese di origine.

Le indagini svolte dalla Squadra Mobile di Pordenone, hanno portato all’identificazione di un ghanese di 30 anni, residente nella provincia di Pordenone e dipendente di un mobilificio, ritenuto il cervello dell’operazione. L’uomo considerato un punto di riferimento nella comunità ghanese del posto, si adoperava per far giungere dal continente africano, i propri connazionali fornendo e falsificando materialmente i documenti di viaggio necessari. Un vero e proprio itinerario che si realizzava via aerea da Accra, capitale del Ghana situata sulla costa atlantica dell’Africa occidentale, ad Instanbul in Turchia, per poi proseguire fino a Bologna. A richiesta, le destinazioni potevano anche essere diversificate e includevano Parigi, Amsterdam, Francoforte e molte altre città europee.

Il 30enne è stato arrestato con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione illegale pluriaggravato in concorso, su disposizione del Gip del Tribunale di Pordenone, che ne ha disposto la custodia cautelare in carcere. Altri quattro cittadini del Ghana risultano invece indagati in stato di libertà con gli stessi capi d’imputazione; nei loro confronti è stata avviata la procedura di revoca del permesso di soggiorno e la decadenza della cittadinanza italiana per uno dei soggetti coinvolti. La Procura della Repubblica di Pordenone ha inoltre disposto una perquisizione domiciliare a carico del titolare di un’ex agenzia di viaggio.

Le indagini continuano allo scopo di identificare gli stranieri, che si sono introdotti con questo metodo nel nostro paese e che sono ancora in possesso dei documenti contraffatti; gli inquirenti ritengono che vi siano tra le 50 e 100 persone che hanno utilizzato questo canale per aggirare i controlli di frontiera.

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