Sara Gama: "Vogliamo riportare l'Italia ai mondiali. Contro il Portogallo match point decisivo. E sul razzismo..."

29.05.2018 17:44 di  Camillo Demichelis  Twitter:    vedi letture
Sara Gama: "Vogliamo riportare l'Italia ai mondiali. Contro il Portogallo match point decisivo. E sul razzismo..."
TuttoJuve.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Sara Gama Capitana della Juventus Women e della nazionale italiana ha parlato ai microfoni di Alessandro Alciato di Sky Sport. Ecco le sue parole riportate da TuttoJuve.com: 

Intanto siete già davanti agli uomini visto che molti pensano che il calcio è uno sport solo maschile e soprattutto le donne sono ad un passo dal mondiale...

"Diciamo che non mi piace vederla in questa maniera perché siamo tutti dispiaciuti per la mancata qualificazione della nazionale maschile, noi siamo contente del percorso che abbiamo fatto. Come dico sempre l'obiettivo per noi è riportare l'Italia del calcio femminile al mondiale dopo 20 anni". 

La prossima è una partita decisiva giocherete l'8 giugno a Firenze contro il Portogallo c'è un appello da fare?

"Sicuramente cito il nostro Ct e dico che avremo bisogno della dodicesima donna in campo e quindi avremo bisogno del calore della città di Firenze che ci possa spingere in questo match decisivo. Noi abbiamo un match point e ci possiamo giocare questo pass storico e speriamo che arrivino tanti fiorentini e anche tanta altra gente proveniente da tutte le altre parti per sostenerci". 

Ieri abbiamo seguito la partita della nazionale maschile ed è ritornato Balotelli e a San Gallo è apparso uno striscione inqualificabile, di un razzismo schifoso, tu sei capitano della nazionale, come lo vuoi commentare?

"È difficile commentare uno striscione del genere. Mi viene da pensare solamente una cosa: non credo affatto che il popolo italiano sia razzista. Io vedo supporto da tutte le parti e ogni giorno e credo che tante persone che hanno il mio colore della pelle, ma che ormai siamo italiani e soprattutto dobbiamo capire cosa si intende per italiano e Italia perché noi viviamo in una società differente, multietnica e noi siamo i nuovi modelli e la gente ci sostiene. Quello è più un segno di ignoranza che a volte colpisce la nostra nazione".