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Amarcord Faggiano: quando usò l'ironia per rispondere al razzismo

Amarcord Faggiano: quando usò l'ironia per rispondere al razzismoTUTTO mercato WEB
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
giovedì 27 dicembre 2018, 21:192018
di Daniel Uccellieri

"Pesaro, anno 1999. Ero il portiere del Peglio, squadra di Prima Categoria. Ogni domenica sentivo urlarmi terrone dai tifosi avversari. Cori ripetuti, settimana dopo settimana. Così, decisi di far stampare sul retro della mia maglia la parola ‘’Terrone’’, sopra il numero 1 che portavo con orgoglio sulle spalle. Lo ritenevo un modo intelligente e simpatico per sconfiggere quei cori. Perché non credo esista bianco o nero, nord o sud. Le persone non hanno distinzione né di colore né di limiti geografici. Serve crescere, tutti insieme. Spero che la giornata di ieri sia un punto di partenza per una riflessione: lo sport è lo stesso in tutto il mondo, è lo stesso per tutti. Se a qualcuno non sta bene, ne stia lontano. Oggi come 19 anni fa". Daniele Faggiano, direttore sportivo del Parma, sul suo profilo Instagram ricorda un aneddoto di quando giocava come portiere in prima categoria, quando scrisse sulla sua maglia "terrone" come risposta a tutte le offese razziste che riceveva ogni domenica.

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Pesaro, anno 1999. Ero il portiere del Peglio, squadra di Prima Categoria. Ogni domenica sentivo urlarmi terrone dai tifosi avversari. Cori ripetuti, settimana dopo settimana. Così, decisi di far stampare sul retro della mia maglia la parola ‘’Terrone’’, sopra il numero 1 che portavo con orgoglio sulle spalle. Lo ritenevo un modo intelligente e simpatico per sconfiggere quei cori. Perché non credo esista bianco o nero, nord o sud. Le persone non hanno distinzione né di colore né di limiti geografici. Serve crescere, tutti insieme. Spero che la giornata di ieri sia un punto di partenza per una riflessione: lo sport è lo stesso in tutto il mondo, è lo stesso per tutti. Se a qualcuno non sta bene, ne stia lontano. Oggi come 19 anni fa.

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