I fatti del 2018 - Un Mondiale mal goduto: l'Italia riparte da Mancini

Giovedì 14 luglio l'incubo è realtà. Per trentadue festanti nazioni ha inizio il Mondiale di Russia 2018, il primo senza Italia da sessant'anni. I padroni di casa, che si fermeranno solamente ai quarti di finale contro la Croazia, schiantano l'Arabia Saudita nel primo match, mentre la Francia, trentuno giorni dopo, alzerà per la seconda volta la Coppa del Mondo, grazie ai gol di Griezmann e Mbappé, dall'altra parte il futuro Pallone d'Oro Luka Modric. Per l'Italia però, dopo la sconfitta nella doppia sfida contro la Svezia, è un anno di ricostruzione. Le prime amichevoli con Di Biagio, contro Argentina e Inghilterra, vedono una squadra decisamente ridimensionata, perdendo con la squadra B albiceleste e pareggiando a Wembley senza mostrare un grande gioco.

Il commissario straordinario Fabbricini dà mandato ad Alessandro Costacurta di trovare il prossimo commissario tecnico. Così a metà maggio arriva Roberto Mancini, che si è liberato da un contratto - anche molto remunerativo - con lo Zenit San Pietroburgo pur di allenare la nazionale. Le prime gare sono balbettanti, solo un 2-1 contro l'Arabia Saudita, un pari contro l'Olanda (fuori dal Mondiale, al pari nostro) e una sconfitta con la Francia. Poi il pari con la Polonia a Bologna e la sconfitta a Lisbona. A salvare tutto l'1-0 di Chorzow, all'ultimo minuto, con rete di Biraghi. Il fondo si è toccato a giugno, con i gironi dell'Europeo ci sarà la necessità di ritornare al nostro livello.