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Russia 2018 - Uruguay, Tabarez monumento. Fine della garra charrua

Russia 2018 - Uruguay, Tabarez monumento. Fine della garra charruaTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 28 marzo 2018, 15:302018
di Andrea Losapio

Tredicesima partecipazione per l'Uruguay, la nazionale che prima di tutte ha potuto mettere in bacheca sia Olimpiade che Mondiale, vincendo di fatto nel 1928 e nel 1930. Non vincono dal 1950, ai tempi del Brasile e del Maracanazo, quando il calcio era ancor più che lo stupendo gioco di ora, bensì ragione di vita. È la solita nazionale charrua, con due moloch davanti come Suarez e Cavani, più una pletora di giovani di belle speranze che stanno crescendo ma che, al momento, non hanno raggiunto quel livello necessario a creare una potenza mondiale.

Inserito nel gruppo A con i padroni di casa della Russia, oltre ad Arabia Saudita ed Egitto, è il favorito chiaro per il passaggio del turno, trovando una delle seconde negli ottavi di finale. Certo, incrociare Spagna o Portogallo (o Marocco o Iran?) potrebbe essere un'esercizio di stile tutt'altro che semplice verso l'obiettivo dei quarti. La principale novità è data da un centrocampo meno fisico e meno "cagnesco". Meno garra e più qualità con Nandez, de Arrescaeta e Vecino.

L'ALLENATORE - Oscar Tabarez - Uno dei monumenti del calcio uruguagio, ha allenato anche in Italia con Cagliari e Milan. Dal 2006 è sulla panchina, arrivando quarto ai Mondiali di Sudafrica 2010 grazie a un Forlan in stato di grazia, vincendo poi la Copa America successiva, nel 2011, nella sfida contro il Paraguay. Ha allenato la Celeste in tre mondiali, finora, questo sarà il quarto. Nel 2016 la sua carriera sembra a rischio, dopo la diagnosi della sindrome di Guillain-Barré, invalidante. In realtà si tratta di una neuropatia differente che gli permette di allenare, anche se le immagini sulla sedia a rotelle fanno il giro del mondo.

LA STELLA - Luis Suarez - Difficile scegliere il meno peggio fra Cavani e Sua Vampirità, ma i grandi campionati a Barcellona e la sua tremenda qualità sottoporta fanno di Suarez il miglior prodotto del calcio uruguagio degli ultimi cinquant'anni. Sono comunque due calciatori diversi e che si completano, arrivando entrambi nel momento di maturità massima per un calciatore. Senza di loro l'Uruguay si liquefà, ma una è una squadra quadrata che può vincere con chiunque.

IL PERCORSO -
Bolivia-Uruguay 0-2
Uruguay-Colombia 3-0
Ecuador-Uruguay 2-1
uruguay-Cile 3-0
Brasile-Uruguay 2-2
Uruguay-Perù 1-0
Argentina-Uruguay 1-0
Uruguay-Paraguay 4-0
Uruguay-Venezuela 3-0
Colombia-Uruguay 2-2
Uruguay-Ecuador 2-1
Cile-Uruguay 3-1
Uruguay-Brasile 1-4
Perù-Uruguay 2-1
Uruguay-Argentina 0-0
Paraguay-Uruguay 1-2
Venezuela-Uruguay 0-0
Uruguay-Bolivia 4-2

POSIZIONE - 11.

OBIETTIVO - Quarti di finale.

AVVERSARI - Egitto, Russia e Arabia Saudita.

FORMAZIONE (4-4-2) Muslera; Caceres, Godin, Gimenez, G. Silva; Nandez, Valverde, Vecino, Rodriguez; Cavani, Suarez.