Consiglio islamico: nega apologia terrorismo a vigilia processo TPF
(Keystone-ATS) Il Consiglio centrale islamico della Svizzera (CCIS) ha di nuovo negato oggi recisamente ogni intento di propaganda a favore del terrorismo a due giorni dal processo contro tre suoi dirigenti che si terrà davanti al Tribunale penale federale di Bellinzona.
In una conferenza stampa tenuta a Berna, alla quale hanno partecipato i tre imputati, il piccolo ma molto attivo gruppo islamista ha ribadito la tesi che Abdallah al-Muhaysini, la cui videointervista in Siria sarà al centro del processo, non è mai stato membro di al-Qaida o della sua succursale siriana an-Nusra ma un “costruttore di ponti” tra i vari gruppi ribelli siriani e un attivo oppositore dello Stato islamico (Isis).
La Procura federale federale ha rinviato a giudizio lo scorso settembre il presidente del CCIS Nicolas Blancho, il responsabile della comunicazione Qaasim Illi – entrambi 34enni svizzeri convertiti all’Islam – e il 26enne “produttore culturale” dell’organizzazione Naim Cherni, un tedesco che vive a Berna, con l’accusa di aver violato la legge federale che vieta i gruppi terroristici al-Qaida e Stato islamico nonché le organizzazioni associate.
Il processo davanti al TPF si aprirà mercoledì e si concluderà giovedì. La lettura della sentenza è prevista per il 25 maggio.