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Gb: bufera su imam di Manchester accusato, “predicò jihad”

(Keystone-ATS) Bufera sull’imam di Didsbury, moschea frequentata a suo tempo a Manchester da Salman Abedi, il ventenne saltare in aria nel maggio 2017 fra la folla che usciva dal concerto della popstar americana Ariana Grande nell’Arena della città britannica.

In quell’occasione il bilancio fu di 22 morti. Il religioso, Mustafa Graf, presentatosi sempre ai giornalisti dopo l’attentato come un avversario dell’Islam radicale, avrebbe tenuto infatti nel 2016 un infiammato sermone per incitare i giovani al jihad: invocando “la vittoria dei nostri fratelli e sorelle ad Aleppo, in tutta la Siria e in Iraq”.

La registrazione delle sue parole è stata consegnata alla Bbc da altri due dignitari musulmani britannici, entrambi in fama di moderati, Usama Hasan e Shaykh Rehan, secondo i quali non c’è dubbio che il riferimento fosse non già a una metafora, all’idea piuttosto diffusa nella predicazione islamica d’una guerra santa spirituale, ma a un “jihad militare”.

Graf – che per ora non risulta indagato – nega invece tutto, insistendo di non aver mai predicato in favore del jihadismo armato, bensì per la “libertà” di Siria e Iraq. Resta il fatto che Abedi, cittadino britannico figlio di ex rifugiati libici, era di casa in quella moschea. E che il sermone “incriminato” sarebbe stato pronunciato giusto sei mesi prima del suo attentato terroristico suicida.

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