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Iran: terzo giorno di proteste per inflazione

Proteste in Iran per la svalutazione delle moneta KEYSTONE/AP/VAHID SALEMI sda-ats

(Keystone-ATS) Sono continuate anche oggi in Iran le proteste in corso da martedì per il crollo del rial contro il dollaro e il nuovo balzo dell’inflazione, fenomeni aggravatisi dopo la decisione del presidente americano Donald Trump di ritirarsi dall’accordo sul nucleare del 2015.

Anche le agenzie nazionali, tra cui la governativa Irna, danno notizia di manifestazioni svoltesi in particolare nelle città di Mashhad, Karaj, Sari, Shiraz, Ahvaz e Rasht. Alcune persone sono state arrestate nei raduni, dichiarati illegali dalle forze di sicurezza.

L’agenzia Fars sottolinea che insieme agli slogan relativi alla difficile situazione economica se ne sono uditi alcuni di carattere politico, come “A morte il dittatore” e “I mullah se ne devono andare”. Un’altra frase più volte scandita dai dimostranti è stata “Né Gaza né Libano, io mi sacrifico per l’Iran”, in relazione all’impegno del regime iraniano per espandere la propria influenza nella regione mediorientale.

Fars dà anche notizia di scontri con il lancio di pietre da parte dei manifestanti e di gas lacrimogeni da parte della polizia. A Gohardasht, dove le proteste sono cominciate due giorni fa, alcune auto della polizia sono state date alle fiamme.

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