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UDF: referendum contro punibilità “discriminazioni sessuali”

No all'estensione della norma penale contro il razzismo per punire discriminazioni basate sull'orientamento sessuale. È quanto pensano i delegati dell'Unione democratica federale (UDF), KEYSTONE/ENNIO LEANZA sda-ats

(Keystone-ATS) No all’estensione della norma penale contro il razzismo per punire discriminazioni basate sull’orientamento sessuale.

È quanto pensano i delegati dell’Unione democratica federale (UDF) che oggi a Olten (SO), riuniti in assemblea, hanno deciso di lanciare il referendum contro questa modifica del Codice penale.

Lo scorso dicembre, il Parlamento si è detto d’accordo nel punire le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale, completando la norma penale contro il razzismo. I due rami del Parlamento hanno tuttavia deciso di escludere dalla legge la sanzionabilità delle discriminazioni basate sull’identità di genere.

La proposta di modifica del Codice penale si basa su un’iniziativa del consigliere nazionale Mathias Reynard (PS/VS). La legge attuale consente di punire esclusivamente la discriminazione di una persona per la sua razza, etnia o religione (art. 261bis), ma non per il fatto di essere vittima di esternazioni omofobe.

In una nota odierna, l’UDF paragona la decisione del parlamento a una sorta di “censura”, un attacco insomma alla libertà di espressione. L’UDF teme che vengano criminalizzate opinioni legittime e che si assisterà a una valanga di denunce. Secondo la piccola formazione politica, le leggi in materia bastano: le norme attuali proteggono infatti gli individui da esternazioni diffamatorie.

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