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USA: ex guardiano 95enne di un lager nazista espulso

Il campo di concentramento di Trawniki KEYSTONE/AP public prosecutor's office in Ha sda-ats

(Keystone-ATS) Dopo 14 anni di tentativi falliti, gli Stati Uniti sono riusciti a liberarsi di un ospite sgradito: un’ex guardia delle SS del lager nazista di Trawniki che oggi è stata estradata in Germania, ormai 95enne.

Ma il caso di Jakiw Palij, nato nell’attuale Ucraina, presenta più di una particolarità e non sarà facile portarlo alla sbarra: non è un cittadino tedesco e non ci sono prove che lo inchiodino ai suoi crimini.

La sua espulsione dagli Stati Uniti ha avuto comunque uno sponsor d’eccezione: il presidente Donald Trump. “Gli USA non tollerano nessuno che abbia sostenuto i crimini del nazismo e altre violazioni dei diritti umani e queste persone non troveranno rifugio sul suolo americano”, ha dichiarato oggi dalla Casa Bianca.

Jakiw Palij era sbarcato negli Stati Uniti nel 1949, dopo essere fuggito dall’Europa, e lì nel 1957 aveva ricevuto la cittadinanza americana. Dopo quasi mezzo secolo però, nel 2003, le autorità hanno scoperto la formazione da SS a Trawniki di Palij e gli hanno revocato lo status di cittadino americano.

Da allora è cominciata la battaglia legale per l’espulsione che ha coinvolto Germania, Polonia e Ucraina. Per anni nessuno dei tre paesi ha voluto riprenderlo indietro, con la semplice motivazione che non si trattava di un concittadino. Quest’anno però dal ministero degli Esteri tedesco è arrivato un netto cambio di rotta: la Germania ha una responsabilità storica per la Shoah a cui non vuole sottrarsi, ha detto il ministro Heiko Maas.

Provare i crimini in tribunale sarà, invece, una faccenda più delicata e le speranze di arrivare a sentenza per crimini di guerra sono poche, non solo per l’età dell’accusato.

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