25 Aprile, festa dell’ANPI a Todi! Spagnoli, bravo sindaco

Polo Logistico Perugina, ormai siamo a la sai l’ultima?
Carla Spagnoli

da Carla Spagnoli (Movimento per Perugia)
25 Aprile, festa dell’ANPI a Todi! Spagnoli, bravo sindaco

TODI – Il Comune di Todi quest’anno ha negato il proprio patrocinio alle celebrazioni del 25 aprile organizzate dai sedicenti “partigiani” dell’ANPI. Il sindaco Antonino Ruggiano ha spiegato che «non può essere l’ANPI a fare la festa e a invitare il Comune a partecipare»… Bravo sindaco! È giusto che siano le istituzioni, comuni in primis, a organizzare la celebrazione del 25 aprile, non un’associazione come l’ANPI che si è sempre distinta per la sua faziosità e per il suo concetto di “democrazia a senso unico”!

Non si capisce come mai, in questo paese, l’ANPI debba sempre fare il bello e il cattivo tempo, decidere chi siano i “buoni” e chi i “cattivi”! Bene ha fatto il sindaco Ruggiano a rivendicare il ruolo guida del Comune di Todi e ad imporsi e a lui va la mia personale vicinanza e solidarietà di fronte ai soliti attacchi faziosi… Nel 2018, dopo 70 anni, può esistere ancora un’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia? Quanti partigiani della Resistenza sono ancora vivi in Italia?

Ad oggi quanti iscritti all’ANPI sono stati effettivamente partigiani e hanno lottato armi in mano durante la Resistenza?

Speriamo che l’esempio del sindaco Ruggiano non rimanga un caso isolato nella nostra regione ma venga preso come modello anche da altri sindaci, umbri e non solo! Personalmente ritengo anche che i tempi storici siano maturi per una seria e approfondita riflessione sulla festa del 25 aprile, che metta da parte l’insopportabile retorica ideologica sulla Resistenza alimentata in tutti questi anni dall’ANPI e da chi li sostiene: invece di dividere il paese in “buoni” e “cattivi” e di alimentare l’eterna e sterile contrapposizione tra “fascisti” e “antifascisti” (il fascismo non c’è più da oltre 70 anni!) sarebbe il caso di fare una volta per tutte i conti con noi stessi e il nostro passato, di ricordarci che la guerra l’abbiamo persa e non vinta, che a sconfiggere il fascismo non furono le poche migliaia di partigiani ma gli americani e i loro alleati…

Il 25 aprile 1945 è sì il giorno della Liberazione dal fascismo, ma fu anche l’inizio di una pagina nera di storia d’Italia che vide lo scempio di Piazzale Loreto, vendette dell’ultima ora durate anni, italiani stuprati, torturati, umiliati e massacrati a guerra finita solo perché fascisti o accusati d’essere tali, compresi centinaia di donne e ragazzi, massacri ben descritti nei libri di Giampaolo Pansa e di Giorgio Pisanò… Di questi lati oscuri del 25 aprile ancora oggi non c’è traccia nei libri di scuola e nelle ricorrenze: forse è arrivato il momento di ricordarcene…

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