Ramadan, in Medio oriente è social: milioni di ore in più su Facebook e YouTube

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Il Ramadan, mese sacro di digiuno e preghiera per i musulmani, con le sue lunghe giornate di astinenza e preghiera per avvicinare i fedeli a Dio e allontanarli dalle distrazioni quotidiane, sta mutando forma a causa delle moderne tecnologie. Diverse ricerche mostrano infatti che i cittadini del Medio oriente spendono un totale di circa 58 milioni di ore in più su Facebook e guardano più video su YouTube - dai consigli di bellezza alle ricette, sport e serie tv - di ogni altro periodo dell’anno.

Il Ramadan è dunque diventato il mese più importante non solo per i musulmani, ma al tempo stesso il periodo migliore per gli inserzionisti.  Analisti ed esperti spiegano che per Facebook, proprietario anche di Instagram, e Google, che possiede YouTube, è una vera e propria spinta agli affari nella regione. “Il consumo e il tempo speso sulle nostre piattaforme aumenta” conferma Ramez Shehadi, direttore per il Medio oriente e il Nord Africa del social media più famoso al mondo. Le persone restano sveglie molto più a lungo di notte durante il Ramadan e hanno molto più tempo libero, in special modo prima dell’Iftar, il pasto serale che spezza il digiuno, e per il “suboor”, quando le persone si ritrovano per mangiare prima dell’inizio della giornata. Altri ancora hanno più tempo perché enti statali e uffici pubblici riducono l’orario lavorativo. Tutto questo si traduce in un 5% in più di tempo speso su Facebook in Medio oriente, pari a 58 milioni di ore che, spiega Shehadi, corrispondono a circa due ore al giorno. Secondo Google il Ramadan è anche il picco stagionale per le pubblicità perché serie tv, telenovelas e gli altri programmi diffusi su YouTube registrano una crescita del 151% nelle visualizzazioni. Un mercato così allentante che Mountain View ha lanciato “The Lantern Award” per celebrare le pubblicità più creative e attraenti del mese. 

Tuttavia, il Ramadan non è solo astensione dal cibo e dal bere - anche l’acqua - per tutta la giornata. Il mese sacro comporta anche un allontanamento dalle vane distrazioni della vita quotidiana per concentrarsi sulla meditazione, l’introspezione, il bene, la carità e la tensione verso Dio. Ecco perché potrebbe sembrare una contraddizione l’aumento degli spot e un incentivo ai consumi. 

Google non vuole rivelare il tempo complessivo speso dagli internauti su YouTube, pur confermando che Egitto, Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti vedono una crescita dei video sportivi del 22%, quelli dei viaggi del 30% e quelli di azione dal 10 al 20%. A questo va aggiunto che crescono pure le visualizzazioni dei contenuti religiosi sulla piattaforma, con un aumento complessivo di circa il 27% durante il Ramadan. Per definire con maggiore precisione le abitudini dei consumatori, Mountain View ha identificato sei categorie di utenti: spettatori dedicati, devoti osservanti del digiuno, buongustai, parrucchieri, viaggiatori e consumatori. Inoltre, le piattaforme social hanno creato speciali icone e applicazioni per favorire i collegamenti fra i circa 180 milioni di utenti sparsi per il Medio oriente. Haitham el-Ghoneim, giordano negli Emirati Arabi Uniti, spiega di usare i social per collegarsi con parenti e amici durante il Ramadan; tuttavia, egli è convinto che il tempo dedicato a giochi, intrattenimento e pubblicità “non viene speso in modo utile” ma solo “per cose che non sono di beneficio”.

Da Asianews.it

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