Si riaccende la protesta dei pastori all'indomani della controproposta partita da un'assemblea a Tramatza (prezzo del latte subito a 80 centesimi al litro, e non a 72, per poi arrivare a regime all'euro richiesto dagli allevatori).

Diversi gli episodi che da questa mattina si sono verificati nell'Isola.

Alle 13 nuovo blocco stradale sulla 131 dcn. I manifestanti si sono dati appuntamento e hanno sversato il latte dal cavalcavia all'altezza di Posada. Sotto, lungo la strada, si sono radunate altre decine di persone che hanno sversato il latte in terra.

E questa mattina il conducente di un'autocisterna di un caseificio di Guspini è stato fermato sulla provinciale tra Sant'Antioco e Tratalias da quattro uomini incappucciati che lo hanno costretto a fermarsi e a gettare il latte in strada, cosa che il camionista - molto spaventato - ha fatto senza opporsi.

Sempre questa mattina traffico in tilt anche a Carbonia, dove alcuni allevatori hanno bloccato la rotonda di Su Loi, e blocchi stradali a singhiozzo sulla 195.

E a Torpè è stata ritrovata una bomba inesplosa in un seggio elettorale, oltre a scritte che invitano a boicottare il voto del 24 febbraio in solidarietà con i pastori.

Scritte a Torpè, "No al voto per i pastori" (Ansa)
Scritte a Torpè, "No al voto per i pastori" (Ansa)
Scritte a Torpè, "No al voto per i pastori" (Ansa)

QUESTURE RIUNITE - Intanto nella sede del Caip della Polizia ad Abbasanta in una riunione i questori e i dirigenti della Digos della quattro Questure sarde si sono riuniti per valutare i problemi relativi all'ordine pubblico causati dalle proteste dei pastori, con particolare attenzione ai blocchi (il reato di blocco stradale introdotto dal decreto sicurezza prevede una pena da 2 a 12 anni di carcere) e alle elezioni regionali di domenica prossima.

La Polizia scientifica passa al setaccio i vari filmati degli assalti alle autocisterne cariche di latte per identificare gli autori, mentre le coop e alcuni pastori non tollerano più proteste di questo genere.

Qualcuno ha già denunciato, come Roberto Tuveri, presidente della Coop L'Arementizia Moderna di Guspini, presa di mira questa mattina a Tratalias da quattro incappucciati.

Episodi, questi, che contribuiscono a dividere il fronte dei pastori che non sembra essere più così compatto.

DOMANI IL TAVOLO - C'è grande attesa per il tavolo di filiera convocato giorni fa da Conte, che si riunirà domani mattina, 21 febbraio, al ministero delle Politiche Agricole e Forestali alle 11.30. Il ministro Gian Marco Centinaio, presente a entrambi gli incontri della settimana scorsa, domani punta a chiudere l'accordo tra allevatori e industriali. Il nodo sta tutto in pochi centesimi, che significano tanto per gli allevatori: da una parte i 72 che offrono gli industriali, dall'altra gli 80 che chiedono subito i pastori, in attesa di arrivare a un euro a regime.

Al tavolo saranno presenti Coldiretti, Cia, Alleanza delle Cooperative, Confagricoltura, Copagri, Assolatte e Confindustria Sardegna. Ci saranno anche Francesco Pigliaru e l'assessore all'Agricoltura Pier Luigi Caria.

Non ci sarà il Consorzio di tutela del pecorino sardo, "per il perdurare dello stato di agitazione che ancora oggi attraversa la Sardegna". Decisione che arriva all'indomani della richiesta dei pastori di azzerare i cda di tutti i consorzi di tutela.

I 18 MILIONI DALLA REGIONE - La Giunta regionale ha intanto messo in campo 18 milioni con cui Banca Sfirs è incaricata di alleggerire le scorte di pecorino romano, per "dare subito un segnale positivo al mercato con una regolazione dell'offerta".

(Unioneonline/L)
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