Si dice "preoccupato" il capo della Polizia Franco Gabrielli. "Soprattutto in prospettiva, considerando le dinamiche economiche e lavorative cui potremmo andare incontro. E sono perfettamente consapevole di segnali inquietanti di nuove forme di razzismo e xenofobia, l'antisemitismo di ritorno, i rigurgiti di neofascismo che vanno monitorati con attenzione e repressi quando ci sono gli estremi".

Il capo della Polizia in un'intervista al Corriere parla del "momento particolare" che sta attraversando il Paese, alla "vigilia di un appuntamento elettorale importante e caratterizzato da qualche tensione politica che è nell'interesse di tutti non contribuire ad alimentare".

Gabrielli risponde anche a Saviano, che aveva accusato la polizia di essere diventata "servizio d'ordine per la campagna elettorale della Lega".

"Noi siamo la Polizia di Stato, non una polizia privata al servizio di questo o quel ministro", scandisce Gabrielli. Quelle di Saviano sono "accuse ingiuste e ingenerose".

"Come vertice di questa amministrazione - continua Gabrielli - posso provare fastidio e preoccupazione quando il ministro dell'Interno viene definito ministro della Malavita, ma non mi sono mai permesso di interloquire. Se però la mia amministrazione viene chiamata in causa con affermazioni false, ho il diritto e il dovere di reagire e chiedere rispetto".

(Unioneonline/L)
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