L'anatema di Renzi: "Salvini? Ora vediamo se è capace di fare di più di una diretta Fb"

"Salvini è arrivato al 34%: il suo palloncino ancora non si è sgonfiato, a differenza di quello di Di Maio. Ma ha promesso molto, troppo".

Matteo Renzi, dopo i risultati delle Europee, lancia l'anatema all'indirizzo del vicepremier leghista, e lo sfida a tenere alte le aspettative del 34% degli italiani che lo ha votato.

"Sarà in grado di mantenere ciò che ha ipotizzato sulla flat tax? Ovviamente no. Dice di voler abbassare le tasse e sarà ricordato come il Matteo che ha tolto, non dato, gli 80 euro. Il Matteo che ha aumentato l'IVA. Il Matteo che ha fatto schizzare lo spread. E a quel punto vedremo come reagirà il suo elettorato. Salvini ha vinto, ci faccia vedere se è capace di fare qualcosa di più di una diretta Facebook o di un discorso d'odio".

L'ex segretario del Pd ne ha per tutti, anche per lo sconfitto Movimento 5 Stelle: "Adesso dovranno dire di sì alla Tav e accettare l'agenda Salvini - ha scritto nella sua newsletter -. Oppure andare a votare dimezzando, come minimo, i seggi dei propri rappresentanti e aumentando di molto le domande per il reddito di cittadinanza di tanti attuali parlamentari che tornerebbero a fare ciò che facevano prima: nulla o quasi. Penso che Di Maio non si scollerà dalla poltrona per nessun motivo".

Va detto che neanche il suo Partito democratico, nonostante il ribaltone, può dormire sonni proprio tranquilli.

Prima di tutto i dem hanno perso 110mila voti rispetto alle Politiche, anche se per Nicola Zingaretti questa precisazione non ha valore: "Con un'affluenza così inferiore è un calcolo che non regge. Prima eravamo terzi, marginali e moribondi, oggi siamo il pilastro di un'alleanza che rappresenta l'alternativa".

Il risultato mette a dura prova la "pax" di Zingaretti, che rischia scossoni anche sulla direzione da imprimere alla geografia delle alleanze per tornare a vincere: più al centro? Più a sinistra? "Non parliamo degli spazi politici da occupare. Non è il momento - taglia corto -. Adesso dovremmo essere contenti di essere vivi".

Con un unico imperativo: "Stiamo uniti, non dividiamoci per cortesia. Mettiamoci pancia a terra per vincere i ballottaggi".