#AccaddeOggi: 27 aprile 1937, muore Antonio Gramsci
Esattamente 82 anni fa l'Italia perdeva uno degli intellettuali simbolo della lotta al Fascismo, voce libera e profonda di libertà e contestazioneRicorre oggi l'82esimo anniversario della morte di Antonio Gramsci, avvenuta il 27 aprile 1937.
Fatale all'intellettuale, nato ad Ales nel 1891 e cresciuto tra Ghilarza, Santu Lussurgiu e Oristano, fu un'emorragia cerebrale, che lo colpì all'età di 46 anni, dopo che il regime fascista gli aveva da poco concesso la libertà condizionata.
Una vita in prima linea, la sua, che lo portò a diventare, oltre che un affermato letterato e accademico, anche un grande animatore della vita politica italiana.
Nel 1921 fu tra i fondatori del Partito Comunista Italiano e del quotidiano L'Unità e ben presto, per le sue idee, entrò nel mirino di Benito Mussolini e della censura fascista.
Arrestato nel 1926, in violazione dell'immunità parlamentare (era stato eletto deputato nel 1924), dalla prigionia non rinunciò mai a far sentire la sua voce di contestatore, redigendo i famosi "Quaderni dal carcere", raccolta di riflessioni politiche, economiche e filosofiche, che ancora oggi rappresentano una testimonianza inimitabile di voce libera, profonda e fuori dal coro.
"Non ho mai voluto mutare le mie opinioni - ebbe a scrivere a sua madre - per le quali sarei disposto a dare la vita e non solo a stare in prigione. Vorrei consolarti di questo dispiacere che ti ho dato: ma non potevo fare diversamente. La vita è così, molto dura, e i figli qualche volta devono dare dei grandi dolori alle loro mamme, se vogliono conservare il loro onore e la loro dignità di uomini".
(Unioneonline/l.f.)
Gennaio 2018