von mas 07.10.2022 18:00 Uhr

Contro il fascismo, per il Tirolo – Christoph Schmid: oggi

L’intervento del Landeskommandant-Stellvertreter del SSB Christoph Schmid  alla  cerimonia commemorativa “100 Jahre Marsch auf  Bozen”  di  sabato scorso a Bolzano; il testo integrale del suo discorso, dove illustra la situazione di  “Oggi”

Foto: SSB

Cari compatrioti tirolesi! .

Oggi il Sudtirolo è una terra fiorente, prospera e idilliaca,  così si auto-incensa la “migliore autonomia del mondo”, in una terra che ha sempre meno remore a vendersi come “Alto Adige-Italia” quando questo va a vantaggio degli affari o della politica.

Ma sotto la superficie dorata dei depliant patinati,  guardando all’oggi con occhio critico si scoprono clamorose incongruenze. Falsificazioni fasciste della storia, toponimi inventati arbitrariamente, un potere statale meticolosamente intento a preservare le “vacche d’oro” dell’italianità in Sudtirolo, ovvero monumenti, aree militari e simboli della Repubblica,… ma anche competenze, potere legislativo e un’amministrazione centralizzata, centro di poteri e di influenze.

Un gelido  vento nazionalista da Roma, con molti appoggi anche qui in Sudtirolo, soffia di nuovo contro di noi.

Non può essere che la scuola mistilingue  oggi sia al centro del dibattito politico. Anche Mussolini voleva introdurre questo modello. L’aspetto interessante è che molti altri Paesi hanno già abolito questo modello, dichiarandolo fallimentare.

Non è possibile che si debba ancora lottare per il diritto di usare quotidianamente la lingua madre tedesca.

Non è possibile che le denunce scritte presentate al commissariato del governo per la violazione dei diritti del nostro popolo non ricevano risposta da anni.

Non può essere  che la proporzionale sia di nuovo in discussione e non è ammissibile che in Sudtirolo ci sia un’informazione pubblica  più unilaterale che  mai.

E non parliamo del numero crescente di storici che distorcono la storia del Tirolo e la mettono in cattiva luce.

Non è possibile che dobbiamo lottare per le nostre cariche onorifiche, per le nostre associazioni.

Purtroppo, al giorno d’oggi troviamo sempre più parallelismi con la situazione di cento anni fa

Cari tirolesi.

La nuova alleanza scellerata di sinistra e di destra, da qualsiasi parte provenga, e purtroppo anche dallo stesso Sudtirolo, e con questo intendo anche alcune persone politicamente attive che ogni giorno siedono a soli 200 metri di distanza dietro di noi, si è formata con lo scopo di limitare il Sudtirolo e i suoi diritti, creando addirittura un “Alto Adige 2.0” secondo le loro idee.

Per dire:  qual era lo scopo originario della Convenzione sull’Autonomia, che noi abbiamo contribuito attivamente a plasmare e i cui risultati, solo perché non corrispondevano alle idee di alcuni signori, non sono stati attuati e ora stanno prendendo polvere in un cassetto?

Cari responsabili, fate vostro il vero e autentico spirito del tempo, lo spirito dell’Europa dei popoli e della loro autonomia e non quello del conformismo e quindi della scomparsa delle minoranze.

Mentre i politici invocano la “regione europea” e l'”Europa senza frontiere” nei discorsi della domenica – per placare le proprie coscienze sporche – i confini politici in Europa sono più tangibili e rilevanti oggi di quanto non lo siano stati per molto tempo.
Chiunque in Sudtirolo si ribelli a questo “idillio”,  chiunque osi sottolineare le discrepanze e mettere il dito nella piaga, sperimenta la resistenza del complesso politico-mediatico. Nel Medioevo, chi portava cattive notizie veniva decapitato; oggi, gli “irriducibili”,  i “passatisti” gli ” agitatori” vengono annullati e zittiti. E tutto questo con una strategia politica unilaterale: gli “esagitati” in Sudtirolo non sono quelli che glorificano le reliquie fasciste e vogliono conservare lo spirito corrispondente, ma quelli che, come noi, vogliono superare questa linea di pensiero, e farlo in modo europeo. E’ una situazione davvero assurda

L’utilità di tutto questo è evidente. In molti settori siamo già più “italiani degli italiani” stessi, che non vedono l’ora di avvicinarsi a Roma. Se un parlamentare sudtirolese,  ha recentemente dichiarato in un’intervista di essere “orgogliosamente cittadino italiano” da qualche anno, allora in Sudtirolo si è ormai abbondantemente andati oltre il punto di non ritorno

E non dobbiamo andare fino a New York a tenere conferenze sulla nostra autonomia, secondo me solo una pseudo-indipendenza, quando a casa nostra, i nostri diritti vengono deliberatamente e massicciamente ridotti ogni giorno, le competenze vengono perse, attenuate e minate.

Ma oggi ricordiamo un altro sudtirolese.
Ricordiamo quei compatrioti che non si sono sottratti alla resistenza per le proprie convinzioni, per un Sudtirolo tedesco e ladino in libertà e dignità, e che non hanno voluto arrendersi alle circostanze. Ricordiamo quei compatrioti che sapevano cosa contraddistingue gli uomini e le donne liberi del Tirolo: l’impegno termina solo quando la situazione  per il Sudtirolo sarà cambiata.

E noi, che siamo qui oggi, insieme a molti altri tirolesi consapevoli della propria Heimat, non ci lasceremo costringere in modelli che significano la rovina del nostro popolo.

E c’è un’ultima cosa che vorrei dire a tutti coloro che non sono ben disposti nei nostri confronti: se lo tolgano dalla testa,  noi Schuetzen non diventeremo mai un’associazione folkloristica. Siamo progressisti, siamo democratici, siamo europei, siamo tirolesi e lo resteremo sempre.
Viva il  Tirolo

 

 

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