La notte di San Lorenzo, ecco come vedere le stelle cadenti

La tradizione dice che le stelle cadono nella notte di San Lorenzo e rappresentano le lacrime del santo. In realtà sono meteore e si possono vedere non solo oggi
La notte di San Lorenzo ecco come vedere le stelle cadenti

Si pensava un tempo che fossero le lacrime del Santo. Ora la scienza ha spiegato che è uno sciame meteoritico, ma il fascino delle stelle cadenti resta immutato. Il 10 agosto è il giorno canonico, ma ci sono anche altri giorni. Quest'anno la notte di San Lorenzo è vicina alla Luna piena e potrebbe non essere il momento ideale per guardare le stelle cadenti. Il picco sarebbe nelle notti successive al 10, fra l'11 e il 13 agosto, ma ci sarà la Luna Piena, l'ultima Superluna dell'anno, il 12 e questo renderà chiaro il cielo. 

Cosa sono le stelle cadenti

In realtà le stelle cadenti si chiamano Perseidi, perché le si vede vicino alla costellazione di Perseo, e sono meteore. Il fenomeno della caduta è dovuto all’impatto con l’atmosfera delle polveri lasciate dei passaggi della cometa Swift-Tuttle, scoperta nel 1862, il cui ultimo passaggio risale al 1992 perché questo astro chiomato periodico ritorna ogni 135 anni circa. Bruciano e lasciano una scia nel cielo.

È stato l’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli, nel XIX secolo, a collegare meteore e cometa. Il fenomeno è ciclico, visibile tutti gli anni. I Romani lo interpretavano come una pioggia propizia. Era il dio Priapo a mandarla per fecondare la terra dei campi.

Perché San Lorenzo

La tradizione popolare collega il fenomeno astrale al martirio di San Lorenzo, che venne bruciato nel 258, la cui ricorrenza si celebra proprio il 10 agosto. Le lacrime ricordano i carboni ardenti del martirio. La fama della notte di San Lorenzo è stata amplificata anche da una poesia: X agosto di Giovanni Pascoli. Il poeta la compose in memoria del padre Ruggero, assassinato in circostanze misteriose il 10 agosto 1867.L’incipit è questo: «San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l’aria tranquilla arde e cade, perché si gran pianto nel concavo cielo sfavilla».

Come vederle

Non serve il telescopio, basta un punto buio. Al massimo si possono osservare mediamente fino a 100 meteore per ora. Va bene a qualsiasi ora, ma nella seconda parte della notte c'è un sensibile aumento dell’attività meteorica poiché all’alba l’osservatore è sulla parte della Terra che avanza lungo la propria orbita verso le polveri cometarie, è come se vedesse dal parabrezza, anziché dal lunotto posteriore del nostro pianeta.

Si può decidere di guardare verso la costellazione di Perseo, posta a mezz’altezza a nord-est alla fine della notte, peraltro in una zona di cielo meravigliosa, oppure semplicemente di sdraiarsi a terra e guadare così verso lo zenit, ovvero il centro del cielo.

Bisogna cercare i luoghi più bui possibile dove non ci sia illuminazione artificiale.

Come fotografarle

Queste le indicazioni di Virtual Telescope. Chiunque disponga di una fotocamera capace di esposizioni relativamente lunghe può tentare, senza difficoltà, la ripresa delle Perseidi più brillanti. Le probabilità di successo dipendono da svariati fattori, come l’area di cielo inquadrata nella ripresa, la luminosità dell’obiettivo impiegato, la sensibilità ISO adottata. Maggiore è il campo inquadrato, maggiori saranno le possibilità di intercettare la traccia di una meteora. 

Sono ottimi gli obiettivi super grandangolari, con focale inferiore ai 20mm, e gli obiettivi fish-eye. Utile impostare sulla fotocamera sensibilità pari a 800/1600 ISO, compatibilmente con il rumore della fotocamera. Si raccolgono così immagini in sequenza, ciascuna con esposizione di 30/60 secondi (verificare il grado di annerimento del fondo cielo, dipendente dal locale inquinamento luminoso), magari puntando in direzione del radiante.

Il Virtual Telescope organizza una visione in diretta web dalle 3 del mattino.

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