CNCO, i One Direction latini: «Grazie, Laura (Pausini)!»

Cinque ragazzi, messi insieme da Simon Cowell. Un successo planetario. Vi ricordano qualcuno? Abbiamo incontrato i CNCO, in Italia per la promozione del loro secondo album. Siamo sicuri che entro l’estate ne sentiremo di nuovo parlare. Grazie a un certo Riki…
CNCO «Grazie Laura Pausini»

La storia è come se la conoscessimo già. L’abbiamo già vista accadere, da questa parte del mondo, con i One Direction. Cinque ragazzi, un talent show, Simon Cowell che li mette insieme e li rende la boyband più famosa del momento. Questa volta dobbiamo andare negli Stati Uniti, il talent show non è X Factor ma La Banda, l’anno è il 2015 e tra i giudici che hanno reso possibile che il sogno di cinque giovani latino americani si realizzasse c’è anche Laura Pausini.

Cambia lo scenario come cambiano le storie personali. Christopher, Erick, Richard, Joel e Zabdiel sono cinque ragazzi che provengono da paesi diversi, età media vent’anni (il più giovane è Erik che è ancora minorenne) con storie familiari a volte toccanti. Christopher per esempio prima di partecipare al programma puliva le scarpe per strada, per aiutare la sua famiglia. Quel che li accomuna all’immagine tipica della boyband di successo è l’aria da bravi ragazzi, la capacità di rispondere alle domande sempre con estrema gentilezza, la voglia di dimostrare una grande unione tra i vari componenti «Siamo una cosa sola». E soprattutto la voglia di farcela, crescere, arrivare molto più in alto di così.

LEGGI ANCHE

One Direction e le altre boyband

In soli due anni i cinque hanno infatti già ottenuto risultati enormi, sia in termini di vendite che di riconoscimenti, ma non si accontentano, sono attualmente finalisti in quattro categorie degli ambitissimi Billboard Latin Music Awards  e arrivano in Italia per promuovere il loro secondo album che si chiama come loro, CNCO, appunto.

Un album definito più personale e più pop rispetto al primo. Si passa dalla ballata latino americana al pezzo super ritmato fatto apposta per ballare e far arrivare l’estate. Ed è proprio per l’estate che la band prepara una sorpresa all’Italia, di cui ancora però non si può parlare in dettaglio. Ma la conferma che sia in arrivo una canzone con Riki, il ragazzo prodigio di Amici, campione di vendite del nostro paese, c’è.

Instagram content

This content can also be viewed on the site it originates from.

Li abbiamo incontrati a poche ore dal loro primo firmacopie a contatto con le fan italiane, già appostate da ore fuori dalla casa discografica dove avviene il nostro incontro.

Vi aspettavate un’accoglienza del genere dalle fan italiane?Erik: «Sono le migliori. Siamo rimasti davvero sorpresi di vedere così tante ragazze ad attenderci in aeroporto al nostro arrivo. La prima volta saranno state tre o quattro. Non ce l’aspettavamo!»

Pensate di venire in Italia anche per un tour?Erik: «Ci piacerebbe molto, ma lo faremo quando avremo abbastanza fan qui».

E allora raccontateci di voi. Partiamo dal nome, che cosa vuol dire?Zabdiel: «CNCO sembra "cinco", cinque, come noi. Lo hanno scelto Simon Cowell e Ricky Martin. La prima volta che lo abbiamo sentito in trasmissione, abbiamo capito “silencio”, abbiamo pensato ci volessero dare un nome “silenzioso”, non eravamo di certo noi. Poi però abbiamo capito l’equivoco. Cnco è molto meglio!»

Tutto è iniziato nel talent show La Banda, con Laura Pausini, oltre al già citato Ricky Martin tra i giudici. Proprio Martin oggi è anche il vostro manager. Che effetto vi fa?Joel: «La prima volta che li abbiamo incontrati dal vivo è stato come vivere un sogno. Li avevamo visti fino a quel momento come qualcosa che volevamo essere anche noi». Zabdiel: «La realtà è che l’incontro è stato emozionante ma la cosa più bella è quello che sono per noi oggi, amici. Terminato il rapporto superficiale che ci può essere in un talent show inizia il rapporto vero. Ricky per noi è un modello da seguire, una persona che ci ha influenzato tantissimo, lo sentiamo vicino. Impariamo tanto da lui».

Avete parlato di nuovo anche con Laura?Christopher: «Proprio ieri! Ci hanno fatto una sorpresa durante una trasmissimone radiofonica e sentire la sua voce ci ha emozionato. Abbiamo lavorato tanto con lei nel progrmama, ci ha dato tanti consigli, ci ha supportati e aiutati.  Le dobbiamo tanto. Siamo stati molto fortunati ad averla come giudice».

La vostra storia ricorda quelle dei One Direction. Dopo pochi anni la boyband si è divisa. Pensate mai che potrebbe succedere anche a voi?Joel: «È difficile all’inizio entrare in una boyband. Non ci capivamo del tutto, abbiamo lingue e accenti diversi, mangiamo addirittura in modo diverso. Proveniamo tutti da paesi differenti, la parte più difficile è stata comprenderci. Ma ora siamo perfettamente in sintonia. Al futuro ci pensiamo, per quanto riguarda i nostri obiettivi. Ma ci pensiamo insieme».

In due anni la vostra vita è cambiata completamente. Che effetto fa?Richard: «Non ci rendiamo ancora conto realmente di tutto quello che è successo in soli due anni. Abbiamo viaggiato tantissimo, vediamo le nostre famiglie solo tre volte all’anno ora. Due anni fa eravamo nelle nostre case, andavamo a scuola o al lavoro. È cambiato tutto. È una benedizione»

Siete tutti molto legati alle vostre famiglie, il successo vi ha permesso di cambiare anche la loro situazione?Richard: «Cerchiamo di aiutarle, dare quello di cui hanno bisogno. Non vogliamo che manchi più nulla. È il nostro modo per sdebitarci, per il loro supporto, per quello che ci hanno dato».

Come funziona la vostra convivenza artistica? C’è un leader?Joel: «Abbiamo un modo tutto nostro di creare. Siamo cinque teste, cinque mondi diversi, cinque sapori diversi. Ognuno di noi ha uno stile diverso. Non c’è un leader, arriviamo all’idea finale tutti insieme». Zabdiel: «Christopher è il più grande, ma la cosa bella è che qui l’età non conta. Siamo tutti allo stesso livello. Siamo cresciuti in modo diverso, ragazze, scuola, lavoro. Abbiamo davvero tanto da imparare l’uno dall’altro».

Cosa vi aspettate da qui in poi?Zabdiel: «Speriamo di crescere ancora di più, di fare cinema, tv, pubblicità. Stiamo vivendo il nostro sogno».

Proviamo quindi a farvi conoscere dal pubblico italiano. Quale canzone dovrebbero ascoltare per prima?Christopher: «Senza dubbio Reggaeton Lento»

LEGGI ANCHE

Dai One Direction a Benji e Fede: le boyband fanno bene