«XF12», Anastasio: «CasaPound? Non si giudica una persona da un like»

L'intervista al vincitore di X Factor 2018, che ha suscitato anche qualche polemica per le sue posizioni su Facebook. Destra, sinistra? «Sono un libero pensatore», dice
X Factor 12: la parola ai finalisti
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Anastasio, il vincitore di X Factor 12, la mattina dopo la finale del talent show di Sky Uno ha l'aria ancora un po' stralunata. Un po’ perché, come tutti gli altri finalisti, la scorsa notte ha dormito appena un’ora. Un po’ perché, appena uscito dal programma, forse non si aspettava tutta questa attenzione verso la sua persona. E non riesce ancora ad amministrarla. «Non ama parlare di sé», si scrive addirittura in un comunicato stampa post-vittoria. Il che è singolare, per un ragazzo che i colleghi definiscono «Grinch dal cuore d’oro», ma che di sé vanta una «comunicazione efficace».

X Factor 2018, la finale (© Sky)
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La comunicazione, però, nel primo incontro con la stampa, a tratti vacilla. Inevitabili sono le domande dei giornalisti a proposito di questo famigerato profilo Facebook «di Marco Anastasio» in cui appaiono like a Salvini, Trump, CasaPound e che in rete ha fatto parecchio discutere, anche perché inizialmente non si sapeva se fosse realmente suo.

«A me ‘sta cosa ha fatto sorridere, si tratta di fuffa completa», commenta il 21enne campano all’indomani della vittoria. Rinnega quell’account?«No, dico solo che io sono un libero pensatore, e che quelle posizioni non sono per nulla additabili di fascismo». Politicamente lei da che parte sta?«Ho scritto anche un pezzo in cui inneggio a Sarri, idolo comunista, ma non per questo lo sono anch’io. Ancora a parlare di fascismo e comunismo stiamo?». Di destra e sinistra sì, però. Alle ultime elezioni per chi ha votato?«Ho fatto scheda bianca. In politica io vedo il caos completo: la destra si è ribaltata nella sinistra che difende i lavoratori, la sinistra è più liberista della destra nei temi sociali. Io ho opinioni su fatti di cronaca specifici e a volte sono da una parte, a volte dall’altra. Non mi sento di etichettarmi, sono libero». Lo è anche nella musica. Tra rap e cantautorato, non si capisce da che parte sta.«Non si sa bene: io scrivo testi e dunque sono cantautore, ma siccome non le canto sono un rapper? Non funzionano troppo ‘ste etichette. Per me l’importante è che la mia musica arrivi a tutti, è quello che ti riempie davvero».

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A questo proposito: nel famigerato profilo Facebook di cui sopra c’è anche un posto, datato agosto 2018, in cui parla della trap e la definisce «musica dannosa»****.«Io penso che la trap sia un genere molto semplice da fare e può essere virtuoso, anche se quella italiana al momento non si spinge su grandi contenuti. In particolare, la cosa a cui mi riferivo nel post, era una generazione di trapper americani che fa dell’essere sbandati una bandiera». Nella canzone Un adolescente lei scrive: «Nel cesso ho disegnato un'altra svastica». Questo non è dannoso?«Ma lì si parla di una goliardata! Chi fa la svastica magari non sa cosa sta facendo, la fa perché è proibito e non perché è nazista. È una interpretazione sbagliata questa». Lei su quali contenuti vuol spingere le sue rime?«I contenuti sono milioni, non ce n’è solo uno da tirare fuori. Io voglio criticare tutti criticando me stesso».

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Da «libero pensatore» come reputa un’affermazione come quella del suo collega Salmo, che in una intervista ha dichiarato: «Se avete votato Salvini, bruciate i miei cd»****.«Quel che è vero è che l’hip hop è un movimento fortemente di sinistra. E per questo anch’io condanno ogni forma di razzismo». Toglierà il like a CasaPound?«No, lo lascio perché così mi tengo informato. Come si fa a giudicare una persona dai “Mi Piace” su Facebook? Io seguo anche Trump perché è il presidente americano, e così vedo che cosa dice. Le mie idee non potete giudicarle dai like su Facebook». Mara Maionchi, in più di una circostanza, ha espresso un entusiasmo travolgente nei suoi confronti.«Io e Mara ci siamo capiti subito e questo mi ha permesso di esprimermi a pieno. Mi ha dato completa carta bianca. Anche perché non è che potesse dare troppi pareri su quello che faccio, essendo un ambito molto personale». Il rap quest’anno anche a X Factor è andato per la maggiore.«Sì, ma io mi sono appassionato al genere già da ragazzino, quando ancora non era popolare. Per me il rap è comunicazione, e sono fiero di avere portato anche sul palco di X Factor le mie parole». Una curiosità: chi è quell’Andrea Massiccio che ha ringraziato prima della proclamazione?«È un caro amico a cui ho promesso che lo avrei salutato sul palco. Ed è una persona veramente “massiccia”, che è meglio non mettersi contro». Oltre a La fine del mondo, ha già scritto molti pezzi?«Sì, ne ho, e valuterò adesso quanto di essi sono coerenti con la mia evoluzione artistica a X Factor». Potrebbe fare un pensierino anche su Sanremo?«Sono appena uscito da X Factor e non vorrei andare a fare subito un’altra competizione, anche se non lo escludo per il futuro». Lei, tra i suoi colleghi, per chi avrebbe fatto il tifo?«I miei finalisti preferiti erano i Bowland».

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