Quello che non sappiamo del caso Kennedy

Il presidente Trump rende pubblici solo alcuni degli ultimi documenti sull'assassinio di Dallas. Non basterà a chiudere la madre di tutte le teorie del complotto.
Quello che non sappiamo del caso Kennedy

Il film più famoso, fra i tanti che hanno trattato o incrociato il caso Kennedy, si chiama JFK, un caso ancora aperto e lo ha girato Oliver Stone a inizio anni Novanta. Un caso che non si è chiuso nemmeno il 26 ottobre 2017, la data del via libera agli archivi, il giorno utile per poter mostrare tutti i documenti ancora secretati sull’omicidio del presidente americano, avvenuto a Dallas il 22 novembre del 1963.Il presidente Trump alla fine ha ceduto alle pressioni di Cia, Fbi ed altre agenzie, autorizzando la pubblicazione di 2.800 file, ma mantenendo il segreto su altri 300 per sei mesi, fino al 26 aprile per questioni di sicurezza nazionale.

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I **file ancora secretati **sull’assassinio erano appena l’1% di tutto il materiale sul caso. L’88% dei 5 milioni di pagine su JFK sono pubblici, l’11% lo sono parzialmente. La legge del 1992, chiamata Kennedy Assassination Records Collection Act, aveva coperto con il segreto le carte sul caso JFK. Una scelta fatta allora per fermare le teorie cospirative come quella del film di Stone e di decine di libri. Il segreto mantenuto su parte dei file alimenta invece ancora il complottismo.

Spiega Trump in un memorandum che la temporanea mancata pubblicazione di alcuni file è «necessaria per evitare danni alla difesa militare, alle operazioni di intelligence, alle forze dell'ordine, o alla conduzione di relazioni straniere che sono di tale serietà da pesare più del pubblico interesse nella pubblicazione immediata». Nei documenti potrebbero esserci nomi di agenti ancora in servizio e attività non rivelate.

Cosa effettivamente sappiamo su quando accade a Dallas 54 anni fa? Davvero l’unica certezza è lo sparo. Lo hanno sentito e visto le migliaia di persone sulle strade di Dallas e lo ha ripreso con una cinepresa, in un filmato diventato storia, il sarto di origine ebrea Zapruder. In queste immagini si vede il colpo alla testa del presidente. Primo arrestato e accusato è stato Lee Harvey Oswald. Mai chiaro perché lo fece (il 61% degli americani secondo un recente sondaggio non crede alla ricerca personale di gloria) e nemmeno perché fu ucciso due giorni dopo da Jack Ruby.

Le teorie del complotto, più di una nei decenni, hanno chiamato in causa di volta in volta i servizi segreti, la mafia, i cubani e l’Unione Sovietica. Non è detto che le carte pubblicate oggi possano risolvere il mistero. Sono documenti degli anni Sessanta e Settanta, ma alcuni sono stati redatti anche negli anni Novanta. Certamente possono aggiungere particolari su quanto accadde e soprattutto su come si fecero le indagini.

Per ora dalle carte è uscita la reazione sovietica. L’Urss pensò allora che l’omicidio Kennedy fosse una cospirazione interna e temette che nel caos qualche generale americano irresponsabile potesse approfittarsene per lanciare un missile contro l'Urss. Il Kgb avrebbe avuto prove della responsabilità del vicepresidente Lyndon Johnson e per i dirigenti sovietici Lee Harvey Oswald non aveva alcuna relazione con l'Urss, anche se è nei file una sua telefonata a un agente all’ambasciata di Mosca. Oswald pare fosse conosciuti dagli 007 cubani invece come un buon tiratore.

Le notizie dei documenti sono varie e disparate. Nel 1975 il direttore della Cia Richard Helms diceva che il presidente Johnson sostenesse allora che Kennedy era stato assassinato per vendicare l’uccisione del presidente vietnamita Diem. Dello stesso anno il memorandum in cui si parla di un intermediario mafioso per uccidere Castro. Ben poche insomma le novità sull’omicidio di JFK.

Nella gallery in alto le cose che non sappiamo sull’omicidio Kennedy.

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