La Luna è tornata di moda

Il nostro satellite naturale vive una nuova fase di popolarità. E le superpotenze ne vogliono una fetta: dagli Usa alla Russia, dalla Cina alla Ue. Ma pure India e Giappone
La Luna è tornata di moda

Traffico intenso in direzione Luna, strade sgombre per Marte. Rispetto al pianeta rosso, la cui distanza dalla Terra oscilla tra i 60 e i 400 milioni di chilometri, il nostro satellite naturale è vicinissimo (384 mila chilometri): così la Luna è tornata improvvisamente di moda. Ora, mentre sono quasi quarant’anni dal* Trattato sulla Luna* del 18 dicembre 1979, che vieta di colonizzare i corpi celesti, le superpotenze ne vogliono una fetta: dagli Usa alla Russia, dalla Cina alla Ue. Ma pure India e Giappone ci stanno facendo un pensierino.

La riconquistaTrump ha chiesto alla Nasa di tornare sulla Luna per costruirvi una base a misura d’uomo: la posa della prima pietra potrebbe avvenire entro il 2022.Un cambiamento di programma (Obama puntava a mandare i primi astronauti su Marte nel 2030) dettato dalla fretta: il tycoon vuole ottenere una vittoria spaziale mentre è in carica. Per farlo coinvolgerà nel progetto anche i privati, come il patron di Tesla e SpaceX, il visionario Elon Musk.

Moon VillageAnche l’Agenzia spaziale europea sogna di costruire una base permanente sulla Luna. Il Moon Village di matrice europea dovrà sostituire la Stazione spaziale orbitante dopo il 2024. Ospiterà una piccola colonia di astronauti incaricati di effettuare esperimenti utili ad approfondire la conoscenza del cosmo.

Rischio colonizzazioneCercansi giovani aspiranti astronauti. L’agenzia spaziale russa Roscosmos ha avviato una campagna di reclutamento in vista della missione che entro il 2031 porterà due astronauti di Putin sulla superficie lunare. Ma Mosca ha anche pronta una risoluzione che presenterà all’Onu il prossimo aprile, affinché venga posto in modo esplicito il divieto di appropriazione e di sfruttamento delle risorse minerarie presenti sul nostro satellite naturale.

Le ambizioni di PechinoPer la prima volta nella storia, una sonda cinese riporterà sulla Terra una piccola quantità di materiale lunare: Chang’e 5 partirà dallo spazioporto di Wenchang prima della fine del 2018.Intanto l’agenzia spaziale cinese, la China National Space Administration, progetta una grande stazione lunare per astronauti robot. Prevista una missione umana sul satellite entro il 2036.

Gli outsiderL’India sarà la quarta nazione (dopo Usa, Russia e Cina) a mettere piede sulla Luna. Una navicella con a bordo un rover atterrerà in prossimità del Polo Sud, dov’è nota la presenza di ghiaccio. La missione prenderà il via la prossima primavera, a meno d’imprevisti dell’ultima ora. Ma anche il Giappone sogna d’inviare un astronauta sulla Luna nell’ambito di una missione internazionale. La Jaxa, l’agenzia spaziale giapponese, pensa di potercela fare prima del 2030.

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