In 17 stuprano una undicenne, in India c'è una violenza ogni 20 minuti

Nel villaggio di Chennai gli uomini hanno violentato ripetutamente una ragazza che vive nel loro palazzo. Da aprile è in vigore, per sei mesi, una legge che introduce la pena di morte per i condannati per violenza sessuale su bambini di età inferiore ai 12 anni.
In 17 stuprano una undicenne in India c'è una violenza ogni 20 minuti

Lo hanno fatto per mesi. Per sette mesi 17 uomini fra i 23 e i 66 anni hanno violentato a turno una ragazzina di 11 anni nel villaggio di Chennai, sulla costa del Sud Est dell’India. Le davano droghe all’interno delle bibite che le offrivano, secondo quanto scoperto dalla polizia. Gli uomini filmavano i rapporti e la minacciavano con coltelli se avesse rivelato qualcosa alla sua famiglia

Vivevano tutti nello stesso complesso residenziale, erano vicini di casa, non intrusi, non estranei. Fra i violentatori ci sono impiegati, il tecnico dell’ascensore e l’uomo che porta l’acqua negli appartamenti. La portavano negli appartamenti vuoti, la legavano e le facevano vedere video pornografici.

L’orrore di Chennai. Così le televisioni locali raccontano la vicenda riportando che tutti gli altri lavoratori che avevano accesso al palazzo sono stati allontanatati e alcune donne hanno deciso di mettersi a guardia dell’edificio. In molti hanno chiesto l’impiccagione degli uomini.

Da aprile è in vigore, per sei mesi, una legge che introduce la pena di morte per i condannati per violenza sessuale su bambini di età inferiore ai 12 anni e aumenta la detenzione per le violenze. È arrivata dopo giorni di contestazioni ed episodi di violenza inaudita come il caso di Asifa, otto anni appena, ritrovata nella foresta priva di vita e con il corpo che mostrava i segni dei giorni di violenze subite.

Non l’unico caso in India che è al primo posto della classifica stilata dalla Thomson Reuters Foundation dei 10 Paesi più pericolosi al mondo per le donne. In India c’è uno stupro ogni 20 minuti. Le tradizioni discriminano per genere e ci sono scarse tutele economiche e di salute per le donne. In maggio un’adolescente è stata bruciata viva dai suoi aguzzini, secondo quanto riporta il New York Times, dopo che la famiglia aveva denunciato il suo stupro e il fatto che se la fossero cavata solo con una multa.

Finora non sembrano esserci stati effetti della nuova legge che voleva fermare le stragi delle bambine e anzi molti in India si sono chiesti se non fosse eccessiva l’attenzione dedicata agli stupri ricordando che sono meno rispetto a quelli di alcuni paesi. C’è però da contare, in India più che altrove, tutto quello che non viene denunciato. Le leggi nazionali sono sempre trovano spazio e applicazione nei villaggi di campagna dove comandano i consigli locali fatti composti solo da uomini che decidono in autonomia le punizioni anche per questi reati.

La giovane di Chennai ha raccontato ai genitori, che credevano fosse a giocare, cosa le stava succedendo. La sorella ha notato i segni sul suo corpo e la polizia è intervenuta arrestando per primo l’addetto all’ascensore considerato a capo della banda dei violentatori. Non si trovava nemmeno un avvocato per rappresentarlo al processo. Per Jagmati Sangwan, vicepresidente dell’All India Democratic Women’s Association, «questi uomini non la vedevano come una bambina, ma solo come uno strumento per soddisfare le loro voglie. In che società sono stati cresciuti?».

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