Texas: i duri respingimenti dei migranti da parte delle guardie a cavallo
Si chiama Border Patrol. È la polizia di frontiera americana. Al confine fra Messico e Stati Uniti è rappresentata da agenti a cavallo. Le immagini di questi giorni mostrano gli agenti della polizia respingere i migranti al confine segnato dal fiume Rio Grande, in Texas. In queste e in alcuni video si vedono gli uomini a cavallo usare le redini per allontanare e colpire i migranti.
Per la maggior parte sono profughi che arrivano da Haiti fuggiti già negli anni passati e ancora di più dopo l'uccisione del presidente Moise e l'ultimo terremoto. Sono oltre 10mila e cercano di entrare negli Usa attraversando il fiume.
«Penso che nessuno che abbia visto quelle immagini pensi sia un comportamento accettabile» ha detto la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki definendo le «immagini orribili da vedere». C'è chi ha paragonato le immagini a quelle dei cowboy con il bestiame. Il governo americano ha aperto indagini secondo quanto riporta il segretario alla sicurezza interna degli Usa Alejandro Mayorkas. Washington ha anche però fatto sapere di essere pronta a rimpatriare le migliaia di persone, comprese donne e bambini, che sono all’altezza del ponte fra la città di Del Rio in Texas e Ciudad Acuna in Messico. I vertici dell'amministrazione statunitense non minacciano un muro come quello di Donald Trump, ma hanno più volte detto che non è questo il momento di chiedere di entrare negli Usa.
Medici Senza Frontiere ha denunciato la situazione parlando di «politiche di asilo fallimentari e deportazioni di massa dagli Stati Uniti». Christoph Jankhofer, coordinatore del progetto sui migranti di Msf in Messico, spiega che «le uniche opzioni per queste persone sono vivere in rifugi sovraffollati oppure in strada in condizioni igieniche inadeguate e con il rischio di contrarre il Covid». A Tapachula, al confine meridionale del Messico, ci sono circa 40mila migranti che arrivano da Centro e Sud America.
LEGGI ANCHE
Festival di Emergency, «Ecco come aiuto i migranti»
LEGGI ANCHE
«A Casa»: la gravidanza delle donne migranti
LEGGI ANCHE
Storia di Mamadou, che ha rischiato la vita per aiutare altri migranti
LEGGI ANCHE
Giornata mondiale del Rifugiato: l'integrazione parte da noi