I disegni di Maria, che non conosce la pace

Ha 11 anni, abita a Damasco e racconta con i suoi disegni cosa vuol dire vivere in Siria. Quaranta delle sue opere sono esposte a Torino fino al 26 ottobre
I disegni di Maria che non conosce la pace

Maria riesce a vedere la bellezza anche in un paesaggio devastato dalla guerra. Ha 11 anni ed è siriana: abita a Damasco e non ha mai vissuto un giorno di pace. Ma, con i suoi disegni, la bambina «cuce il mondo a colori», come si chiama una delle sue opere che ha dato il titolo alla mostra che, fino al 26 ottobre, rimarrà allestita a Palazzo Lascaris, a Torino (e che è diventata il simbolo del Festival della Letteratura per Ragazzi Gianni Rodari di Omegna).

In esposizione ci sono quaranta dei suoi disegni originali. Da quando ha sei anni, Maria è appassionata di disegno: è stato il papà, Basem Barghouty, professore di architettura all’Università di Damasco, a trasmetterle la passione per l’arte. Ha iniziato a disegnare imitando il padre e in appena due anni ha iniziato a farsi notare anche a livello internazionale.

Saad AlKassem, critico d’arte siriano, spiega che «Maria ha sviluppato una tecnica e una sensibilità molto superiori a quelle dei suoi coetanei. La sua tecnica sempre in evoluzione le permette di passare con disinvoltura da una scuola pittorica all’altra e a reinterpretare con risultati impressionanti i lavori di artisti come Van Gogh, Picasso e Modigliani. I suoi acquerelli uniscono la delicatezza della tecnica e l’innocenza della sua giovane età alla durezza dei soggetti di guerra».

Nelle sue opere, Maria ritrae paesaggi naturali, nature morte e persone, e disegna il conflitto in Siria e il **dramma dei rifugiati. **La mostra di Palazzo Lascaris nasce dalla collaborazione tra il Consiglio Comunale dei Ragazzi di Omegna e il Consiglio regionale del Piemonte. I ragazzi di Omegna, in questi mesi, hanno cercato in ogni modo di conoscere personalmente Maria: hanno anche coinvolto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e Papa Francesco. Ma non sono riusciti a portarla in Italia.

L’illustratrice Giulia Orecchia, però, ha raccontato lo stesso, attraverso le immagini, l**’incontro tanto desiderato tra Maria e i coetanei** di Omegna. Ha dovuto immaginarlo, perché per ora è stato solo virtuale.

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