Catalogna: cosa succede adesso?

Con un professore di diritto comparato abbiamo ricostruito la vicenda che contrappone Madrid e Barcellona. L'ipotesi della guerra civile non è lontana
Catalogna cosa succede adesso

«Ho colleghi e amici, insegnanti di diritto, che vivono a Barcellona e che ritenevano questo referendum una cosa folkloristica. Dopo gli episodi di violenza sono andati a votare perché era diventata una scelta di campo fra il proprio popolo e chi lo colpiva» Pier Luigi Petrillo è professore di diritto pubblico comparato alla Luiss Guido Carli di Roma e spiega, anche con una nota personale, quanto si sia radicalizzata la situazione in Catalogna.

L’ipotesi della guerra civile fra Madrid e Barcellona non è lontana secondo Petrillo, a meno che non ci sia un intervento di dialogo, magari dell’Unione Europea. «In questa vicenda – dice - il diritto ha dimostrato di non essere in grado di risolvere la questione. La politica o è stata assente o non si è mossa bene». Un vicolo cieco con Spagna e Catalogna che non trovano punto di incontro e in cui nessuno sembra pronto a un passo indietro. Barcellona ha lasciato la via del diritto facendo un referendum bocciato dalla Corte costituzionale spagnola, Madrid non ha saputo mediare nella concessione delle autonomia.

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Carles Puidgemont, presidente della Generalitat de Catalunya, aveva indicato quella di lunedì, che non ci sarà perché sospesa dalla Corte Costituzionale spagnola, come la riunione parlamentare di discussione dell’indipendenza votata nel referendum di domenica scorsa. Fra le possibilità anche quella di una proclamazione unilaterale dell’addio a Madrid, primo passo di una possibile guerra civile, a cui il premier spagnolo Mariano Rajoy ha chiesto di rinunciare. Per Rajoy «la soluzione migliore è il veloce ritorno alla legalità e l'affermazione nel più breve tempo possibile che non ci sarà una dichiarazione unilaterale di indipendenza».

Proprio oggi, 6 ottobre, 83 anni fa, l'allora President della Generalitat, Lluis Companys del partito Esquerra Republicana de Catalunya approfittò dello Sciopero rivoluzionario indetto dai socialisti contro il governo di centro-destra per proclamare l'indipendenza dello Stato catalano. In dieci giorni il governo spagnolo riprese il controllo del territorio. Negli scontri morirono oltre 70 persone. Uno scenario che nessuno vuole si ripeta.

Ma come si è arrivati fino qui? Quali sono ipotesi e prospettive? Nella gallery in alto abbiamo ricostruito il caso Catalogna con l’aiuto di Pier Luigi Petrillo.

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