20 cose che abbiamo capito guardando i tre leader a Porta a Porta

Tra martedì e giovedì, Renzi, Di Maio e Berlusconi sono stati ospiti di Bruno Vespa, per la prima sfida a distanza di questa campagna. Tra corteggiamenti femminili e tovaglie poco azzeccate, ecco quello che abbiamo capito sui due mesi che ci aspettano

1) Cose importanti: la battaglia dell'Auditel l'ha vinta Silvio Berlusconi. Il leader della coalizione di centrodestra, ospite giovedì in seconda serata, è stato visto da 1,7 milioni di spettatori (il 18.8% di share). Il segretario del Pd Matteo Renzi ha strappato solo il 15,5 % di share con (1,4 milioni di spettatori). Ultimo, Luigi Di Maio, candidato del Movimento 5 Stelle, con un magro 11,3 % (1,1 milione di spettatori).

2) Cose importantissime: il Cavaliere si è presentato con la solita cartellina marrone e il solito pacco di fogli A4 piegato in senso verticale in mano. C'è chi si chiede da 20 anni cosa ci sia scritto lì dentro...

3) Poi ha tirato fuori un cartellone che illustrava i 6 punti della sua riforma fiscale. In sintesi: no tax area più ampia, più detrazioni e aliquote più basse.

4) Con la Lega, Berlusconi ha ceduto sul candidato in Lombardia, accettando il leghista Attilio Fontana al posto della forzista Maria Stella Gelmini. E a proposito, per una volta l'ex premier ha approvato persino la barba di un candidato: «Ha fatto bene a tagliarsi la barba, ma ne aveva una risorgimentale bellissima», ha detto riferendosi al look di Fontana. «Stava meglio prima».

5) Oltre che con la barba di Fontana, Berlusconi sta con l'attrice francese Catherine Deneuve: «Ha detto delle cose sante. È naturale che le donne siano contente che un uomo faccia loro la corte. L'importante è che la corte rimanga nell'eleganza».

6) Poi però ha precisato: «A me sono sempre le donne che la fanno».

7) Nei suoi appuntamenti ufficiali, il Cavaliere è ormai sempre accompagnato dalla fidatissima Licia Ronzulli, europarlamentare di Forza Italia.

8) Tra lui e Salvini tira sempre più maretta, soprattuto su due temi: l'abolizione della riforma Fornero (voluta dal secondo e osteggiata dal primo)...

9) ... e le alleanze. In caso, probabilissimo, di stallo dopo le elezioni, Salvini e la Meloni chiedono come unica strada di tornare alle urne. Berlusconi non esclude un nuovo accordo con la sinistra.

10) Chi non ha, ufficialmente, intenzione di allearsi è però lo stesso Renzi. A Vespa che gli chiede se Berlusconi dopo il voto mollasse Salvini e si alleasse con il Pd, risponde: «Questa non è fantapolitica, questa è Beautiful».

11) A proposito di fantapolitica, il segretario del Pd critica la tendenza megalomane dei suoi avversari nella foga degli annunci elettorali: «Le promesse di Di Maio valgono più o meno 100 miliardi. Quelle di Berlusconi, 200».

12) Quanto a lui, si limita a una proposta da 6-7 miliardi per estendere gli 80 euro alle famiglie con figli.

13) Finita di registrare la puntata di Porta a Porta, Matteo Renzi è tornato nella sua casa di Pontassieve e ha trovato la tavola apparecchiata in questo modo. Un omaggio della sua famiglia per i 43 anni che festeggiava il giorno dopo.

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14) Peccato solo per la fantasia della tovaglia...

15) Altre cose importanti: Luigi Di Maio non vuole più uscire dall'Euro.

16) «In questo momento il quadro europeo vede non più quel monolite che era l’asse franco-tedesco, ma c’è un momento in cui l’Italia può contare di più a quei tavoli, e quindi io non credo che sia più il momento per l’Italia di uscire dall’euro: infatti io parlo del referendum come extrema ratio». Tradotto: mi rimangio tutto.

17) Su tre temi importantissimi invece non cambia idea. Primo, le alleanze: non ne fa. «L'obiettivo è avere il 40%, in caso contrario il mio appello la sera delle elezioni si rivolgerà a chi voglia condividere i nostri temi».

18) Secondo, il reddito minimo garantito, circa 800 euro a persona: «Con noi al governo nessuno, né single né famiglia, resterà sotto la soglia di povertà».

19) Terzo, i candidati esterni e «famosi», aggiuntisi strada facendo al Movimento, come i giornalisti Gianluigi Paragone e Emilio Carelli o il capitano Gregorio De Falco: «I volti esterni ci rafforzano».

20) Ricapitolando. Silvio Berlusconi vince la sfida dell'Auditel, ritrova il sorriso e non si concede troppe gaffe. Voto 8. Matteo Renzi riesce per una sera ad arginare la fuga degli elettori di sinistra, mostrandosi rassicurante e concreto. Forse troppo. Voto 7-. Luigi Di Maio perde la sfida degli ascolti e fa retromarcia sul referendum sul Euro. Punto di debolezza o di forza recuperata? Voto 6. Alla prossima sfida.