Orban, l’ultranazionalista che ha stravinto (ancora) in Ungheria

Il primo ministro uscente ha conquistato il terzo mandato consecutivo in Ungheria. Chi è il sovranista e ultraconservatore che ha fatto della paura la sua arma migliore?
Orban lultranazionalista che ha stravinto  in Ungheria

Ancora volta Viktor Orban ha vinto le elezioni in Ungheria, con il terzo mandato consecutivo si conferma così il primo ministro più longevo dell'Unione Europa, dopo la cancelliera tedesca Angela Merkel.

Ultraconservatore, sovranista e anti-immigrati, Viktor Orban con il suo partito Fidesz ha ottenuto 133 seggi su 199, il 45,9 per cento dei voti, alle elezioni che si sono svolte domenica 8 aprile nel Paese. Il doppio dell’altro partito nazionalista e di estrema destra Jobbik (Movimento per un'Ungheria Migliore), che si è fermato al 20 per cento.

Un'opportunità per potersi difendere e difendere l'Ungheria, è così che ha Orban, noto soprattutto per le sue dure politiche contro i migranti messe in atto dal 2010, ha commentato il risultato elettorale davanti alla folla esultante di Budapest. Poi ha cantato la «Canzone di Kossuth» e l’inno nazionale.

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Limiti decisivi alla libertà di stampa, lotta ai musulmani (su cui Orban ha concentrato gran parte della sua campagna elettorale) e un muro lungo 175 chilometri per impedire l'ingresso di migranti nel Paese: sono questi alcuni dei punti centrali della politica del «Viktator» (così lo chiamano i suoi oppositori), ideatore della «democrazia illiberale», che s'ispira apertamente alla politica dei presidenti russo e turco, Putin e Erdogan.

«In Ungheria ci sono più cartelloni sui pericoli legati agli immigrati e ai richiedenti asilo di quanti richiedenti asilo e immigrati siano stati lasciati entrare nel paese nell’ultimo anno», ha scritto il ***New York Times, ***in un recente articolo sulla campagna di paura portata avanti da Orban dall'inizio dei suoi mandati.

Più volte attraverso i media pubblici che lui stesso controlla, Orban ha dato voce alla sua battaglia contro «l'invasione straniera» in arrivo dall'Africa e dal Medio Oriente, definendo i migranti «un pericolo mortale» per la nazione e la cultura cristiana e occidentale. «I migranti sono come la ruggine che consumerà poco a poco il nostro Paese», «i migranti si prenderanno le nostre donne», sono solo alcune delle affermazioni spesso ripetute dal premier ungherese.

Con la maggioranza schiacciante ottenuta, Viktor Orban non avrà ostacoli. Potrà continuare la sua politica di «difesa della nazione bianca» e di attacco all'Unione Europea, più volte accusata da Orban per i finanziamenti alle organizzazioni non governative. «L’Unione europea vuole cancellare la nostra tradizione e la nostra religione cristiana», ha più volte tuonato.

Con lo stesso impeto il premier ungherese ha attaccato le università indipendenti, scagliandosi contro il suo primo nemico, il miliardario George Soros,  filantropo americano di origini ungheresi, primo finanziatore dell'Università Internazionale, eccellenza europea, frequentata da circa 1500 studenti da 110 Paesi. Sono tutti scesi in strada in queste ore per gridare il loro No alla vittoria di Viktator.

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