Giuseppe Conte, chi è il professore (di sinistra) che potrebbe diventare premier

54 anni, di origini foggiane, separato e con un figlio di 10 anni, ha un curriculum di 24 pagine. Riservato da sempre, non ama gli sms ed è salito alla ribalta per aver presieduto la commissione che ha inchiodato Bellomo
Giuseppe Conte chi è il tecnico chiamato a fare il premier

E' l'uomo che il primo partito d'Italia vuole come presidente del Consiglio. Gli avessero profetizzato un simile destino quattro anni fa, probabilmente sarebbe sbottato in una risata. Allora, Giuseppe Conte, «un cuore che batte da sempre a sinistra», come ha ammesso lui stesso, veniva contattato per la prima volta dai pentastellati, incuriositi dal suo curriculum (lungo ben 24 pagine).

LA PRIMA CANDIDATURA DI GIUSEPPE CONTELa candidatura del docente di diritto privato e membro del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa ha resistito in tutti questi giorni, a differenza di quelle di altri, come il professore Giulio Sapelli (pensava di poter mettere bocca sulla lista dei ministri) e il presidente di Fincantieri Giampiero Massolo (personalità ingombrante, difficile da manovrare).

GIUSEPPE CONTE E LA COMMISSIONE SU BELLOMOIl suo nome è salito alla ribalta della cronaca solo negli ultimi mesi, dopo che ha guidato la commissione che ha defenestrato Francesco Bellomo, il magistrato del «codice minigonna», nella corsa a Palazzo Chigi ha sorpassato anche Andrea Roventini, economista che ha osato mettere in dubbio la flat tax di matrice leghista. Entrambi facevano parte del «governo-alba» di Luigi Di Maio: il leader 5 Stelle aveva designato Conte futuro ministro della Pubblica amministrazione.

IL PROFESSORENato nel foggiano, a Volturara Appula, ha 54 anni. Si è laureato alla Sapienza di Roma nel 1988, borsista al Consiglio nazionale delle ricerche, ha perfezionato i suoi studi all'estero: Yale University (1992), Sorbona di Parigi (2000), New York University (2009). Ora è titolare di una cattedra di diritto privato all'Università di Firenze, materia di cui è stato docente anche alla Luiss di Roma. Separato, con un figlio di dieci anni, nella capitale è il titolare di un importante studio legale. Agli sms tradizionali preferisce Whatsapp, anche se legge solo alcuni messaggi. «Fate come se fossero a pagamento, così mi scrivete solo quando serve», pare suggerisca a chi lo cerca senza un motivo valido.

UN TECNICO A METÀIl possibile futuro premier è un tecnico a metà. Una figura in grado di ottenere il nullaosta del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e nel contempo di offrire garanzie politiche. Il suo profilo, insomma, combacia perfettamente con quello ricercato in questi giorni dalla corazzata populista. «Il presidente del Consiglio», recita il sito del governo, «dirige la politica generale e ne è il responsabile, mantiene l'unità di indirizzo politico e amministrativo, promuove e coordina l'attività dei ministri».

DI SINISTRAOggi pensa «che gli schemi ideologici del Novecento non siano più adeguati e che sia opportuno valutare l'operato di una forza politica in base a come si posiziona sul rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali». Fino a ieri, però, è sempre stato un elettore della sinistra. La sua priorità? Abolire le oltre 400 leggi inutili che ingolfano il paese. Tra lui e Di Maio il colpo di fulmine è scoppiato da tempo. Il leader grillino ha sempre visto in Conte una sorta di machete umano con cui sfoltire la burocrazia.

IL CASO BELLOMOFinora il giurista aveva sempre operato dietro le quinte, conquistando così la fiducia dei vertici del M5S. La maggior parte degli italiani ha sentito parlare dell'avvocato foggiano solo in questi ultimi mesi: il ministro «annunciato» ha presieduto la commissione che ha inchiodato Bellomo. Quando il magistrato si presentò dinanzi alla commissione, tra i due ci furono scambi esplosivi. Nella sua materia, il diritto privato, Conte è un nome che pesa. Il curriculum inviato al parlamento nel 2013, prima di essere scelto come componente del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, contava 18 pagine. Altre versioni arrivano persino a 24.

DIRETTO MA PRUDENTEUna cosa è certa. Quando deve dire una cosa a qualcuno gliela dice e basta, senza tanti giri di parole né timori di sorta. Ai pentastellati, ai tempi dei loro primi incontri, che precedettero la sua nomina nel Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, disse subito chiaro e tondo: «Non vi ho votati, né sono un simpatizzante». Semplicemente, non li conosceva. Gli piacciono le frasi di John F.Kennedy («Ogni impresa parte con la decisione di provarci») e ha l'animo del mediatore: in Europa difficilmente alzerà la voce per strappare qualcosa nella trattativa sul deficit, per esempio.

BOSCHI CONNECTIONIl professore, fiorentino di adozione, sarebbe un amico di Maria Elena Boschi, personaggio da sempre indigesto all'elettorato giallo-verde. Non solo. A Firenze gira voce che guardasse con favore al Matteo Renzi dei primi tempi. Però è stato proprio lui a bocciare la candidatura al Consiglio di Stato di Antonella Manzione, la vigilessa di Firenze, fedelissima di Renzi, prima a capo dell’ufficio legislativo di Palazzo Chigi, uno dei centri nevralgici del potere. Ed è con questa mossa che ha definitivamente conquistato la fiducia a 5 Stelle.

LEGGI ANCHE

Elezioni Politiche 2018: così hanno vinto le masse

LEGGI ANCHE

Politiche 2018.Il primo discorso di Salvini in 8 frasi

LEGGI ANCHE

Elezioni politiche 2018.Le dichiarazioni dopo i risultati

LEGGI ANCHE

Risultati delle elezioni. E nella sua Puglia D'Alema arrivò ultimo

LEGGI ANCHE

Le elezioni in nove immagini

LEGGI ANCHE

Elezioni politiche 2018: cosa succede adesso?

LEGGI ANCHE

Elezioni politiche. Crollo del Pd: e Renzi (distrutto) pensa al passo indietro

LEGGI ANCHE

Elezioni Politiche. Addio accordo Lega-M5s, Salvini cerca dei «responsabili» per formare un governo

LEGGI ANCHE

Risultati elezioni politiche 2018: Cara Italia, adesso cosa succede?

LEGGI ANCHE

Politiche 2018.Le ragioni dell'exploit di un Movimento diventato partito

LEGGI ANCHE

Politici al voto, tra seggi sbagliati e proteste in topless

LEGGI ANCHE

Elezioni: tutte le proposte per il lavoro

LEGGI ANCHE

Elezioni politiche 2018: come funziona il Rosatellum

LEGGI ANCHE

Rosatellum: come funziona la nuova legge elettorale

LEGGI ANCHE

«Vorrei ma non voto». Le speranze (politiche) degli italiani senza cittadinanza

LEGGI ANCHE

Elezioni: tutte le proposte per il lavoro

LEGGI ANCHE

Per chi voteranno i diciottenni? Lo abbiamo chiesto a loro

LEGGI ANCHE

Una giornata a Rignano sull'Arno, il paese di Renzi dove il sindaco vota Liberi e Uguali

LEGGI ANCHE

Bocconiani a (e)lezione. Per chi vota la futura classe dirigente

LEGGI ANCHE

Viola Carofalo di Potere al Popolo!: «Votateci, abbiamo gli stessi problemi»