Il ministro della Salute: «Sono incinta, vaccinerò mio figlio»

Giulia Grillo sta preparando una proposta di legge parlamentare per cancellare il decreto Lorenzin. L’obbligo di effettuare dieci vaccinazioni è ancora in parte valido, ma non è più necessario il documento dell’Asl: basterà l'autocertificazione
Il ministro della Salute «Sono incinta vaccinerò mio figlio»

Il principio dell’obbligo rimane, ma per dimostrare che è stato assolto, basterà un’autocertificazione che attesta che l’alunno è in regola con le vaccinazioni richieste dalla legge. Perché i bambini da zero a sedici anni possano andare a scuola, adesso sarà sufficiente questo. L’obbligo di effettuare dieci vaccinazioni è ancora in parte valido, ma non è più necessaria la certificazione ufficiale dell’Asl.

Lo ha spiegato il ministro della Salute Giulia Grillo, annunciando anche la sua gravidanza: «Tra qualche mese nascerà il mio primo figlio, ovviamente sarà mia premura farlo vaccinare, esattamente come il 96% degli italiani. Non sono una no vax, ma ci sono delle legittime preoccupazioni dei cittadini che devono avere risposte».

Secondo la circolare del ministro della Salute e di quello dell’Istruzione Marco Bussetti, tutti i bambini saranno ammessi a scuola con l’autocertificazione firmata dai genitori. Per verificarne la veridicità, le Asl faranno delle verifiche a campione. Per chi dovesse dichiarare il falso, le conseguenze sarebbero quelle previste dalla legge finora: rimangono fuori i piccoli dell’asilo e della Materna, ma entrano quelli più grandi, dietro il pagamento di una sanzione per i genitori.

Il decreto Lorenzin, dunque, per ora non è ancora stato completamente abrogato, ma il ministro Grillo ha già annunciato «una proposta di legge parlamentare alla quale la maggioranza sta lavorando per modificare l’obbligatorietà dei vaccini come prevista dal decreto Lorenzin. Il tempo sarà quello necessario per consentire il dibattito parlamentare, ma celere per risolvere la questione». Potrebbero cambiare il numero delle profilassi e i tempi e alle Regioni potrebbe essere lasciata la possibilità di decidere in base alla situazione epidemiologica.

Beatrice Lorenzin commenta: «Chi controllerà l’autenticità delle vaccinazioni? Di per sé non è un male ma resta questo dubbio. Il nostro obiettivo non era l’obbligatorietà ma dare sicurezza ai bambini e proteggerli da malattie infettive gravi».

Per i minori da 6 a 16 anni, quando non si tratta di prima iscrizione, resta valida la documentazione già presentata per l'anno scolastico 2017-2018, se il bambino non deve effettuare nuove vaccinazioni o richiami. Per i bambini da 0 a 6 anni e per la prima iscrizione alle scuole (6-16 anni), invece, sarà sufficiente la «dichiarazione sostitutiva di avvenuta vaccinazione».

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