Elezioni provinciali in Trentino e Alto Adige, l'avanzata della Lega e del dissidente grillino

Il partito di Salvini è terzo dietro a Svp che perde 10 punti e all'ex grillino Koellensperger. Crollo di Pd, Forza Italia e Fratelli d'Italia

Era quello che aveva più da perdere e più di altri ha perso. Nelle elezioni del consiglio provinciale, Svp, il partito locale che tradizionalmente rappresenta i gruppi linguistici tedesco e ladino in Alto Adige, scende al 41,9%. Rimane prima formazione politica, ma con una netta perdita di voti (10 punti percentuali) a favore della crescita della Lega che, nei quartieri popolari di Bolzano, sfiora il 30% diventando il primo partito.

In Trentino Alto Adige si votava domenica per eleggere, con sistemi elettorali diversi a Trento e Bolzano, i due **consigli provinciali che **andranno a formare il consiglio regionale.

Nella provincia di Bolzano, dove lo spoglio è cominciato alla chiusura delle urne, la Lega è il terzo partito con l’11,1% (4 consiglieri in consiglio provinciale), davanti c’è Svp e, a sorpresa, il movimento fondato dal dissidente grillino Paul Koellensperger al 15,2%. Senza di lui il Movimento 5 Stelle scende al 2,4%, appena sopra c’è il Pd con il 3,8%. Meglio, a sinistra, fanno i Verdi con quasi il doppio dei voti dei democratici, quasi scompaiono Forza Italia e Fratelli d’Italia che qui avevano forti basi e va male anche la destra secessionista sudtirolese.

Il primo commento di Matteo Salvini è arrivato a spoglio ancora in corso. «Dati incredibili dalla Provincia autonoma di Bolzano! Nel 2013 la Lega, insieme a Forza Italia, prendeva il 2,5%. Oggi a un terzo dello spoglio siamo (da soli!) sopra il 17%. I voti veri, i cittadini veri, gli Italiani, non ascoltano professoroni, giornaloni, criticoni e burocrati europei, ma chiedono alla Lega di andare avanti con ancora più forza. Per me sarà un onore proseguire, con coraggio e determinazione, sulla strada del cambiamento».

La Svp avrà bisogno di un nuovo alleato visto il crollo del Pd e potrebbe essere la Lega più che il movimento di Koellensperger. L’alternativa a sinistra sono i Verdi. Diversa la situazione a Trento, dove lo spoglio è iniziato solo lunedì mattina. Il favorito è Maurizio Fugatti, sottosegretario leghista, a guida di una coalizione con centrodestra e liste civiche. Fin dai primi seggi scrutinati è andato oltre al soglia del 40% che gli porta premio di maggioranza e possibilità di governare con la sua coalizione senza altri accordi. Al termine dello scrutinio era sopra al 46%, al 25,26% Tonini del centrosinistra. Il presidente uscente Ugo Rossi, autonomista del Patt dopo aver lasciato i dem, si è presentato da solo e si è fermato attorno al 10%.

Per la prima volta dal 1945 la destra conquista il governo del Trentino. La Lega è il partito che trionfa anche qui e va al governo in una delle uniche regioni del Nord che gli mancava.

In calo l’affluenza in Alto Adige dove ha votato il 73,9% degli aventi diritto con una diminuzione del 3% rispetto alle provinciali. In crescita invece in Trentino dove ha votato il 64% degli aventi diritto.

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