Stefano, il figlio del ministro Tria, è uno skipper che salva i migranti

Era a bordo della barca a vela, il Raj, che supportava la Mare Jonio, nave umanitaria che il 19 marzo è approdata a Lampedusa con 48 migranti
Stefano il figlio del ministro Tria è uno skipper che salva i migranti

Il padre è il ministro dell’Economia Giovanni Tria. E lui, Stefano, uno skipper che salva i migranti. Lo ha confermato la Mediterranea saving humans che ha spiegato: «Sì, Stefano è uno di noi e fa quello per cui Mediterranea è nata: salvare e salvarci da questo orrore. Non ci siamo mai posti il problema di chi ognuno di noi sia figlio o parente, ma di cosa possiamo fare per salvare quante più vite umane possibile». Era a bordo della barca a vela, il Raj, che supportava la Mare Jonio, nave umanitaria che il 19 marzo è approdata a Lampedusa con 48 migranti.

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Tria è uno degli skipper che si alternano nelle missioni di Mediterranea in supporto alla Mare Jonio. Aveva mandato la sua candidatura e non ha mai pubblicizzato il suo intervento. Ne ha però parlato la testata «La Verità».

La Mare Jonio è stata posta sotto sequestro dalla procura di Agrigento: il comandante Pietro Marrone e il capo missione Luca Casarini sono stati indagati con l’accusa di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Ma il 27 marzo è stata dissequestrata. Lo skipper, sbarcato a Lampedusa, è stato fermato e obbligato a «rispondere secondo verità in ordine ai fatti sui quali vengono richieste informazioni». Stefano Paolo Tria, nato a Roma l'8 luglio 1980, era a bordo «in qualità di secondo skipper». «Siamo partiti il giorno 16 marzo ed eravamo dieci persone tutte imbarcate nel porto di Palermo».

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva preso una dura posizione contro la nave umanitaria, liquidando il suo intervento come «azione politica gestita da elementi dell’estrema sinistra».

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