Meryl Streep a Milano: «Il mio personaggio, così simile ad Angela Merkel»

Il nuovo film di Steven Spielberg «The Post» racconta la vicenda dei Pentagon Papers, settemila pagine di documenti segreti sulla guerra in Vietnam, ma è soprattutto la storia di un riscatto al femminile. Quello di Katharine Graham, interpretata dalla strepitosa attrice. L'abbiamo incontrata
Meryl Streep retro
Gallery29 Immagini
Guarda la gallery

«Le donne sono sempre state lì, nella storia. Anche se non erano mai prese veramente in considerazione, anche se non prendevano decisioni importanti, loro c’erano. Ed è divertente tornare a quei tempi. Vedere che cosa facevano, dov’erano, di che cosa parlavano. Ed è esattamente ciò che fa questo film».

Il film di cui - in un hotel di Milano - parla con l’inconfondibile (e incantevole) voce soffusa Meryl Streep è The Post di Steven Spielberg, nelle sale italiane l’1 febbraio.

LEGGI ANCHE

Il cast di «The Post» a Milano: il coraggio di Meryl Streep

A presentarlo in città sono arrivati lei, il collega Tom Hanks e il regista Steven Spielberg, che ha messo insieme e diretto per la prima volta questa coppia formidabile di star (e già solo per questo gliene saremo per sempre grati).

The Post presentato a Milano
Gallery10 Immagini
Guarda la gallery

LEGGI ANCHE

Tom Hanks e Meryl Streep: coppia esplosiva alla corte di Spielberg

Sulla carta, The Post è il racconto della vicenda dei cosiddetti Pentagon Papers, settemila pagine di documenti pubblicati nel 1971 prima dal New York Times e poi dal Washington Post, contenenti tutti i segreti e le bugie perpetrate sulla guerra in Vietnam da ben quattro amministrazioni Usa. Una trama politica, che però sul grande schermo si trasforma soprattutto in una storia di riscatto al femminile, quella di Katharine Graham (una sempre inappuntabile Meryl Streep), primo editore donna americano, cui spettò la decisione di pubblicare o no sul Post quelle scottanti rivelazioni. «Più che sui Pentagon Papers il film ruota attorno alla scelta di Katharine: alla fine lei dirà sì o no?», dichiara Tom Hanks. «Molti film sono costruiti nell'attesa che una donna dica sì o no», replica con un sorriso Meryl Streep. «Ma questo è un caso diverso...».

LEGGI ANCHE

Meryl Streep: «Sono la stampa, bellezza»

«Agli occhi di molta gente Kay era una figura formidabile ma dentro di sé lei ha sempre covato l’insicurezza, l’incapacità di riuscire a soddisfare pienamente tutte le aspettative che gravavano su di lei», ci racconta l’attrice tre volte premio Oscar. «Fu una donna straordinaria, di potere, eppure anche prima di morire, a 86 anni, lei diceva di non essersi mai sentita completamente a suo agio e sicura di sé. Ed è una sensazione che la maggior parte delle donne ha provato e comprende».

Ai giorni nostri riesce a identificare una figura femminile che viva una situazione come quella di Kay?«Angela Merkel. Ma a questo proposito le dirò una cosa: raggiungeremo la vera parità solo quando in aereo sentiremo la voce di un pilota donna – “Buongiorno questa è Stephanie, ed è il comandante che vi parla” – e non avvertiremo più quella strana sensazione di disagio che si percepisce ancora oggi, tanto negli uomini che nelle donne, ecco: quando non sentiremo più quel disagio vorrà dire che saremmo arrivati da qualche parte».

Di ciò che ha dichiarato in una intervista la sua collega Catherine Denevue, scagliandosi di fatto contro il movimento femminile #MeeToo lei che cosa pensa?«Alla fine ha capito e ha ritrattato. Purtroppo questo non è un processo lineare, avrà continuamente alti e bassi. Ma l’importante è andare avanti. E per questo ogni discussione sul tema è buona e utile».

Sia sincera: non l’ha fatta arrabbiare neanche un po’?«Io sono arrabbiata da quando ho 21 anni (ride). Come non fai a esserlo?».

So che potrà sembrare un po' rude e mi dispiace, ma lei e Tom Hanks avete percepito lo stesso compenso per lavorare in The Post?Meryl Streep mi guarda dritta negli occhi e con fierezza risponde: «Lo stesso compenso, esattamente lo stesso. Per sicurezza l'ho chiesto ai produttori l'altro giorno durante una conferenza: "Siamo sicuri che siamo stati pagati uguale?", e la risposta è stata sì».

LEGGI ANCHE

Meryl Streep: «Il potere degli uomini mi fa infuriare»