Da Alberto Angela a «Domenica In», viva la Rai (quando fa servizio pubblico)

Il celebre divulgatore scientifico con una puntata speciale sulle persecuzioni del nazismo. Mara Venier che fa una intervista toccante e importante alla sorella di Stefano Cucchi a «Domenica In»: l'impegno politico e civile nell'ultimo weekend premia la televisione nazionale
Mara Venier intervista Ilaria Cucchi a Domenica In
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Prima è stata la volta di Alberto Angela a Ulisse, sabato sera: il divulgatore scientifico più amato (insieme al padre) della tv per una volta non si è soffermato a raccontare le bellezze artistiche dell'Italia e del mondo, ma ha voluto affrontare l'orrore della storia, seguendo il drammatico viaggio senza ritorno di donne, bambini e uomini ebrei arrestati dai nazisti a Roma il 16 ottobre 1943 dopo il rastrellamente del ghetto ebraico e deportati in treno ad Auschwitz e negli altri campi di sterminio.

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Poi, la toccantissima (ma assai delicata) intervista di Mara Venier a Ilaria Cucchi a Domenica In, il 14 pomeriggio, in cui la sorella di Stefano Cucchi ha ripercorso la vita e poi la tragica fine del fratello Stefano, deceduto in carcere il 22 ottobre 2009, anche alla luce delle nuove rivelazioni del carabiniere Tedesco, che, per la prima volta dopo nove anni, ha accusato due colleghi del pestaggio che avrebbe causato la morte del ragazzo.

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Stefano «era bello dentro, aveva sempre un sorriso e una battuta», ha ripetuto Ilaria davanti alle telecamere (e alla conduttrice, visibilmente emozionata), mentre a tutti tornavano in mente le terribili immagini di Stefano con il corpo e il viso martoriato, rievocate di recente anche nel film Sulla mia pelle di Netflix, in cui Alessandro Borghi si cala perfettamente nel corpo agonizzante del giovane romano (immagini talmente forti che, si ipotizza, potrebbero avere spinto il carabiniere a fare le nuove rivelazioni sul caso).

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Una intervista umana, molto umana, che senza inutili pietismi e dettagli pruriginosi ha restituito il volto «bello» di Stefano, e non solo quello torturato ed esamine delle famose foto all'obitorio. Un racconto toccante, al punto che la stessa conduttrice si è ritrovata in lacrime, e non certo «per finta». Anche i numeri, oltre che gli svariati tweet di apprezzamento in diretta, hanno dato ragione a Venier e alla Rai, dimostratesi perfettamente in grado di combinare insieme auditel e qualità. Domenica In ha infatti battuto ancora una volta la Domenica Live di Canale 5, ottenendo il 18,7% di share (contro il 16,1% di Barbara D’Urso).

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Non è andata così per Ulisse, battuto dalla corazzata di Tu Sì Quel Vales e Maria De Filippi alla sfida degli ascolti del sabato sera, ma se si pensa alla natura dell'argomento trattato e alla sua collocazione (il sabato, appunto, in prima serata), i risultati di Alberto Angela si sono rivelati comunque straordinari: oltre 3 milioni e mezzo di telespettatori pari al 18,6% di share (oltre un punto in più rispetto alla puntata precedente). «Crediamo che la memoria sia il migliore antidoto contro gli abissi della storia», aveva scritto Alberto Angela anticipando su Facebook il tema della terza serata di Ulisse. E in puntata ha ribadito l'intenzione: «Io non ho conosciuto tutto questo, come gran parte di voi. Ma c’è sempre il rischio che i volti bui della Storia riappaiano. L’unico modo per evitarlo è conoscerla, raccontarla». Una presa di posizione schietta e fortemente «politica», ma solo nel senso di azione e responsabilità sociale e collettiva, non certo di schieramento (ché la famiglia Angela, giammai, non ama la polemica, non è nel suo stile).

Alberto Angela, dal canto suo, ha fatto solo un piccolo riferimento al presente: «Dobbiamo parlare di queste cose perché non vengano dimenticate. Quel che è accaduto ai tempi dei nostri nonni, non lontanissimi, può accadere di nuovo. Ricordare è un vaccino, significa creare anticorpi affinché non accada mai più. Ed è importante che sia il servizio pubblico a fare questo passo». Un passo che, si spera, per la Rai non rimanga l'ultimo.

Alberto Angela
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