2018, tutto lo sport che vorremmo vedere

Un mondiale di calcio aperto, qualche vecchietto, magari italiano, di nuovo campione del mondo e un'Olimpiade almeno medagliata
2018 tutto lo sport che vorremmo vedere

C’è un macigno che pesa sull’anno sportivo 2018, almeno per l’Italia. È un mondiale di calcio a cui gli azzurri, dopo 60 anni, non andranno. Bisogna farsene una ragione e non aggrapparsi troppo alle speranze di esclusione altrui (che brutto poi godere delle disgrazie degli altri). Il mondiale si fa lo stesso, senza l’Italia. Non è il mondiale che vorremmo, ma visto che c’è comunque non sarebbe male se non lo vincessero i soliti noti. È il primo degli eventi dello sport 2018 come piacerebbe a noi.

Nessuna utopia, nessuno si aspetta che vinca l’Islanda (ma nessuno vieta di fare il tifo per loro o per qualsiasi altra squadra), ma almeno si può sperare che non vincano Brasile, già 5 volte campione, o Germania che con un’altra vittoria supererebbe gli azzurri visto che entrambe le squadre hanno 4 titoli in bacheca. Per brasiliani e tedeschi la questione è di matematica, per gli altri è più simpatia personale che altro. Difficile però che qualcuno in Italia tifi Francia, ce ne rendiamo conto.

Prima del mondiale di calcio però c’è un’Olimpiade invernale che vorremmo ricca di medaglie, magari d’oro come non è accaduto 4 annifa, e con meno quarti posti che in passato. Soprattutto sarebbe bello che quella di PyeongChang 2018, in Corea del Sud, fosse un’edizione dei giochi olimpici come quelli dell’antica Grecia con la pace intorno, visto che il confine della Corea del Nord è a poche centinaia di chilometri.

La speranza è che i giochi coreani, nonostante gli orari per noi notturni, regalino storie come quella dei cani salvati dall’americano Gus Kenworthy a Sochi e personaggi nuovi al pubblico. Sempre nonostante il fuso orario non dispiacerebbe che i giochi olimpici fossero seguiti dagli italiani. Come molti altri sport considerati minori.

Non sarebbe male se l’assenza del calcio, meglio dire dell’Italia del calcio, rendesse più popolari, almeno da vedere in tv, altri sport. Nel 2018 c’è una novità sportiva, gli European Championships. Dal 2 al 12 agosto, tra Glasgow e Berlino, ci sono gli Europei di atletica, nuoto, nuoto in acque libere, tuffi, nuoto sincronizzato, ciclismo su strada, ciclismo su pista, mountain bike, bmx, golf, ginnastica artistica, canottaggio e triathlon. Come le olimpiadi, ma europee.

Cosa altro sperare? Non sarebbe male vedere qualche vecchio trionfare. Ce l’hanno fatto lo scorso anno Federer e Nadal, perché non dovrebbe riuscire a un Valentino Rossi arrivare a un altro mondiale. O anche solo a qualche vittoria in più. Se poi non dovesse essere il Dottore sarebbe bello veder trionfare un italiano in MotoGp, magari quel Dovizioso che è arrivato a un passo dal titolo nel 2017.

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Sempre partendo dai disastri dell’anno passato ci piacerebbe una Ferrari almeno competitiva fino a fine stagione. Idem per la Champions League. Un’italiana in finale va bene, ma se per volta si vincesse anche, non che sarebbe un male.

Se invece Serena Williams non vince niente va bene lo stesso. L’importante è che giochi dimostrando che una donna con figli può fare tutto. Se poi vince, tutto di guadagnato. Questo vale per tutte le donne che fanno e guardano sport. Nel 2018 vorremmo che le donne potessero andare davvero allo stadio in Iran, in Arabia Saudita e in qualunque altro posto sia loro vietato. Anche che fossero pagate come gli uomini e che le molestie qui, come altrove, non trovassero spazio.

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A proposito di uomini e per tornare al pallone iniziale, ce ne è uno che nel 2018 compie 40 anni e che potrebbe lasciare il pallone. Se questo dovesse essere, vorremmo che l’addio di Gianluigi Buffon fosse esattamente come lo preferisce lui. Qualcosa da dire invece la avremmo su presidente di Federcalcio e nuovo allenatore della nazionale: poche gaffe, molto lavoro e nessuno scaricabarile in caso di sconfitta please. E se nel calcio (o in qualsiasi altro sport) ci fosse qualche coming out non ci dispiacerebbe davvero.

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